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44 anni or sono Modena abdicava da Capitale del Motociclismo Mondiale

Domani, 19 marzo, è la festa del papà. 44 anni or sono, appunto, una festa comandata che era anche un appuntamento indimenticabile per il motociclismo internazionale che in pratica apriva le sue “ostilità” agonistiche in pista.

La validità era solo quella del Campionato italiano per le classi 50, 125, 250, 350, 500 e sidecar mentre l’elenco degli iscritti era quello delle gare più titolate del Campionato Mondiale del motociclismo appunto.

Un appuntamento imprescindibile per tutte le case costruttrici ufficiali per saggiare definitivamente le evoluzioni tecniche che, proprio sulla pista di Modena, erano state sviluppate durante tutti i test invernali, e di cui pertanto si cercavano le conferme.

Anche l’elenco dei piloti era al top facendo arrivare a Modena un pubblico straripante che cercava in tutti i modo di prendere visione delle ostilità scalando il muro di recinzione per chi non era riuscito ad acquistare i migliori biglietti per andare alla ESSE Stanguellini, la staccata del campale per non escludere la lunga curva in accelerazione che portava sul rettifilo del Campale, oggi Corso Italia.

Una gara di successo che non ha potuto continuare ad essere protagonista delle gare per i dissapori interni del settore delle due ruote e con mal citate e addotte ragioni di sicurezza per l’assalto al muro di cinta.

C’era anche il dualismo politico in città, tra il Moto Club Uisp, facente capo al vertice dell’amministrazione di sinistra, ed il Moto Club Libero Borsari, facente capo all’opposizione “politica-amministrativa”. Organizzazione in alternanza obbligatoria da parte della Federazione Motociclistica Italiana.

Quando toccava quest’ultimo ad organizzare, venivano messi tutti e i possibili inciampi. Un esempio per tutti: quando vi erano da ripulire dagli arbusti di gramigna, le zone riservate al pubblico del prato, si gridava al danno per il verde pubblico e l’autorizzazione all’organizzazione era sempre data quasi all’ultimo momento.