Un percorso di circa sei chilometri, realizzato per lo più in adiacenza all’Autosole, che collega la tangenziale di Modena con il casello autostradale di Modena sud a San Donnino, contribuendo ad alleggerire il traffico sulla Vignolese e su via Gherbella. Sono le caratteristiche della cosiddetta Complanarina illustrate alla commissione consiliare Seta martedì 5 marzo dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli in vista della prossima ultimazione della progettazione esecutiva dell’opera. L’intervento rappresenta il prolungamento della corsia sud della tangenziale di Modena nel tratto compreso, appunto, tra lo svincolo sulla Statale 12 al Cantone di Mugnano e il casello di Modena sud.
L’ok definitivo al collegamento stradale, dal valore di oltre 50 milioni di euro, è stato sancito un anno fa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente della Repubblica che, dopo un percorso avviato nel 2002, confermava il pronunciamento del Consiglio dei ministri rispetto alla realizzazione dell’opera. Entro l’estate Autostrade per l’Italia presenterà il progetto esecutivo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dopo la sua approvazione sarà possibile avviare la gara d’appalto.
Nella fase di progettazione esecutiva Autostrade per l’Italia ha tenuto conto delle richieste avanzate dagli enti locali. Il sindaco Muzzarelli ha sottolineato in particolare la soluzione individuata per la località di Paganine con una variante a Ovest dell’abitato, raccordata alla viabilità esistente con una rotatoria, e la realizzazione di un nuovo parcheggio su strada Paganine.
Il progetto, inoltre, tiene conto delle richieste di tipo ambientale, con una maggiore estensione e una continuità delle fasce di mitigazione a verde e con 3,6 chilometri di barriere antirumore in legno e materiale trasparente (18 mila metri quadrati di superficie), così come delle esigenze avanzate dal Servizio tecnico di Bacino per garantire la continuità idraulica presso alcuni manufatti in rilevato.
Nel tratto di raccordo con la Vignolese, infine, per una migliore sicurezza stradale, è stato inserito nel progetto un cordolo di mezzeria invalicabile per garantire manovre solo verso destra e aprire alla possibilità di nuovi accessi per gli eventuali sviluppi produttivi dell’area.
In commissione è stato ricordato anche il ruolo strategico dell’opera sia a livello locale sia per il complesso e articolato quadro trasportistico dell’alta pianura modenese: dall’interconnessione diretta tra il sistema tangenziale e l’autostrada allo spostamento dalla zona urbana della maggior parte del traffico dei mezzi pesanti, fino all’alleggerimento di alcuni tratti critici della viabilità locale caratterizzati oggi da frequenti rallentamenti e code, oltre che da problematicità sotto il profilo della sicurezza stradale.
La realizzazione della nuova infrastruttura a parere dei tecnici consentirà anche di drenare numerosi spostamenti provenienti dal quadrante nordorientale dell’alta pianura modenese, secondo una pluralità di direttrici locali aumentando la permeabilità e la facilità di accesso alla rete viaria principale, mentre offrirà un contributo alla razionalizzazione e fluidificazione degli spostamenti evitando o riducendo code e rallentamenti, con significativi miglioramenti in relazione all’inquinamento ambientale.
Il progetto si caratterizza per un impatto territoriale fortemente contenuto, in quanto l’opera sarà realizzata per la quasi totalità del tracciato sulla fascia territoriale contigua all’autostrada, consentendo anche una diretta interconnessione con la rete locale esistente con semplici sistemazioni e limitate intersezioni a raso, sfruttando per lo scavalcamento autostradale i ponti esistenti. È prevista inoltre la realizzazione di sette nuove rotatorie. In questo modo si minimizza il consumo di suolo e si consente sostanzialmente di lasciare inalterate le possibilità di conduzione agricola dei fondi esistenti. Vengono rispettate anche le aree di pregio storico – architettonico e viene garantita la funzionalità dei collegamenti viari e ciclabili garantendo la continuità, con dei sottopassi, sia della ciclabile di via San Lorenzo sia della Modena-Vignola sul percorso dell’ex ferrovia.