Quella riprodotta è un immagine della pianta di Modena del 1841 e si vede chiaramente come le strade che si partono dal centro della città, che è rappresentato dal punto in cui la via Emilia transita all’altezza della Ghirlandina, sono le stesse di oggi.
Da Est ad Ovest si nota che l’ingresso e l’uscita dalla città è rappresentata dalla Via Emilia da Bologna e Reggio Emilia. Ad Ovest poi, dalla SS9 parte la deviazione che porta verso la zona nerd ovest della provincia, Campogalliano, Carpi ed il mantovano.
A nord si vede l’uscita della porta in direzione di Albareto, appena oltre l’uscita dalle mura poi si sdoppia a destra in quella che è oggi la via Nonantolana che porta anche a Bomporto, S.Felice e Finale. E’ la zona della bassa, nella zona nord est della provincia. Svoltando a sinistra si da origine al tratto nord della SS12 ch porta a Bastiglia, Sorbara, Cavezzo, Mirandola e Mantova.
A sud l’uscita che si nota è la prosecuzione a sud della SS12 la strada Giardini che porta a Maranello, Pavullo e poi dopo l’Abetone nel livornese. A seguire poi viene realizzata la direzione Buon Pastore-Fratelli Rosselli che comunque si ferma alla strada Contrada per scaricare poi il traffico sulla Giardini a destra e sulla Nuova Estense a sinistra.
In direzione sud ovest viene poi creata la via Vignolese per Spilamberto, Vignola ed il passo Brasa. A sua volta da questa strada nasce lo sdoppiamento in direzione Montale, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Pozza e Maranello.
La morale della favola è che tutto il traffico in entrata ed il successivo traffico in uscita da e per la provincia, che è rappresentato da migliaia di automobili che nel 1841 non trovava un numero proporzionale di carri e carrozze, si scarica su 5-6 accessi.
Mancano i collegamenti “veloci” o per lo meno alternativi, con il casello Autostradale di Modena Sud Non si parla ancora di portare alla conclusione la realizzazione della complanarina, per finire l’anello esterno dei collegamenti da sud Ovest a Sud est per evitare che le vetture si concentrino all’immediata periferia con un incremento dell’inquinamento atmosferico.
E’ un problema che ha delle radici decennali nel comportamento politico sulla gestione della viabilità, a partire dalla cessazione delle linee ferroviarie che collegavano Modena con la provincia e che avrebbero dovuto portarci sino al mar Tirreno.
Sul nostro Appenino, verso Serramazzoni, sono presenti ancora alcune delle gallerie realizzate.
Situazioni che non hanno trovato il giusto interesse per sollecitare in modo pressante a livello centrale per i finanziamenti necessari e oggi assistiamo alle situazioni relative alla Modena Sassuolo ed all’asse trasversale nella zona a Nord della provincia.