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FERRARI F1

Vettel: ufficiale è primo pilota per il 2019 in Scuderia Ferrari

La SF90 è in arrivo sul circuito di Montmelò dove domani scenderà in pista per effettuare i suoi primi 100 km. La massima distanza consentita per quelle che vengono definite giornate dedicate al filmin day , un paio nell’arco dell’anno agonistico, salvo deroghe.

In realtà si tratta di 100 km. in cui i tecnici cercano di avere delle conferme per quanto riguarda l’adozione di nuove soluzioni tecniche , deliberate in galleria del vento o al banco prova motori sia pure tenendo conto che saranno montati pneumatici che sono solo rotondi e neri.

L’importanza di acquisire quanti più dati possibili fa si che in queste giornate siano i piloti più esperti, in squadra, a scendere in pista. Come è stato per Kimi Raikkonen a Fiorano con l’Alfa Romeo Racing sarà così per Sebastian Vettel domani.

Il pilota tedesco dovrà poi essere in pista nelle giornate di lunedì e mercoledì mentre il suo compagno di squadra debutterà martedì per concludere poi il lavoro giovedì.

Una decisione che concretizza nella realtà le parole del team principali Mattia Binotto che ha chiarito come in Scuderia Ferrari ci sia una gerarchia ben definita: primo pilota Sebastian Vettel, suo compagno di squadra Charles Leclerc.

Non si vogliano commettere certi errori del passato che hanno contribuito a creare tensione nell’ambiente con una destabilizzazione dei risultati e la perdita di entrambi i titoli iridati.

Alle parole del responsabile della Ges si sono adeguate tutte le altre dichiarazioni dei diretti interessati che in precedenza si erano lasciati coinvolgere in accenni “battaglieri” .

Mentre la squadra ufficiale è impegnata a lavorare sulle colline ad ovest di Barcellona, parallelamente a Maranello, in una sezione distaccata del reparto corse, già presente prima che diventasse operativa la nuova struttura della Ges, al simulatore di gara si alterneranno i 4 piloti designati per tutta la stagione a contribuire , accelerare ed elaborare l’acquisizione dei dati e per suggerire eventuali soluzioni in particolare per quanto riguarda le regolazioni d’assetto e d’aerodinamica.

Non da meno, un lavoro analogo vedrà impegnati un paio di banchi prova motore. Su entrambi la simulazione di quello che avviene su pista. Su un banco ci sarà un “gemello” del motore montato sulla SF90, sull’altro, invece, sembra che vi deva essere montato a lavorare un esemplare della versione B, caratterizzato da nuovi componenti, per confrontare direttamente sia il livello prestazionale, sia la ricerca della “affidabilità assoluta”, coprire almeno la distanza di 7 fine settimane di gare con l’erogazione della potenza massima sempre allo stesso livello.