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FERRARI F1

90 non è la paura ma la nuova Ferrari di F1 ” se non vince il mondiale quest’anno sarà per il prossimo anno”

“Se non vince il mondiale quest’anno sarà per il prossimo”. E’ lo spezzone di un discorso tra due dipendenti della Ferrari Ges, identificabili per il badge giallo ed il relativo cordino dei colori ufficiali.

E’ un discorso criptico in quanto non si sono percepite le parole che erano a monte e quelle che sono andate a seguire in quanto gli stessi hanno abbassato il tono della voce, vista l’attenzione suscita.

Ci si auspica che il discorso di questi uomini maturi, in Ferrari, fosse più legato alla persona di Charles Leclerc Perché se lo stesso discorso riguardasse Sebastian Vettel bisogna azzardare che si comincia con una sorta di remissione psico-tecnica nei confronti di Hamilton e della Mercedes

Una cosa sembra invece essere definitiva: la nuova monoposto cambierà radicalmente denominazione ufficiale in sostituzione della sigla 0670 che l’ha contraddistinta sinora e non è altro che il numero progressivo dei progetti da competizione nati in Ferrari, cui abbinare 064 per quanto riguarda i motori.

Sembra pertanto che siano state definitivamente scartate le opzioni relative alla volontà di voler seguire nella numerazione sinora conosciuta come pure che nella sigla identificativa ufficiale non vi dovrebbe essere nessun riferimento a Sergio Marchionne, come a suo tempo era avvenuto con la scomparsa di Gianni Agnelli, decisione voluta da Montezemolo.

Anche il più recente tweet della Ferrari, che ha voluto ricordare, a parecchi mesi dal “compleanno”, il 90° dalla fondazione della Ferrari stessa di cui abbiamo già scritto, sembra essere un indicativo del rebus che verrà chiarito nella mattinata di domani all’atto della presentazione.

SF90, non oltre pertanto, nel giorno di San Faustino, che gli “esperti” in materia di abbinamenti tra i santi ed il “popolo” dicono sia il santo protettore dei single.

La presentazione statica della monoposto non è certo paragonabile all’importanza di un suo debutto in pista che evidentemente sarebbe stato interpretabile come provocatorio nel primo confronto con il debutto tutto italiano della Alfa Romeo Racing e dell’italianissimo Giovinazzi, anche se oggi in pista c’era Raikkonen per motivi puramente “tecnici” di esperienza, quindi da evitare.

Però il venerdì, secondo la credenza popolare, non è uno di quei giorni positivi per una proiezione, verso il futuro per dare inizio a qualcosa di nuovo. Ecco un altra delle motivazioni per cui in pista la monoposto la vedrà solo a Barcellona.