Tutte le categorie professionali devono seguire corsi d’aggiornamento periodici e obbligatori per poter mantenere le qualifiche professionali richieste sino alla pensione o alla cessione dell’attività.
Una categoria, rappresentata da milioni di persone, che è esentata da ciò è quella degli automobilisti.
Una situazione che ha dell’anacronistico e sopra tutto è uno schiaffo alla sicurezza stradale, che viene sbandierata e declinata in tutto le desinenze ma solo a parole.
Gli unici corsi che sono previsti, per gli automobilisti, sono quelli che riguardano “il recupero punti patente”. Ovvero: scappati i buoi dell’incidente o della infrazione stradale, si corre ai ripari per poter continuare a guidare e chiudere la stalla delle conoscenze più aggiornate ma solo per poter continuare a guidare e non correre il rischio di dover ripetere tutto l’iter necessario per ottenere una nuova patente di guida valida.
Aggiornamenti indispensabili in quanto tra commi, codicilli ed altro a livello locale, le modifiche alle regole del codice della strada sono tante e spesso sconosciute ad una platea così consistente.
Un Codice della Strada che richiede una revisione globale, integrale, sintetizzante e che non trova interessi politici per realizzarne l’ aggiornamento necessario e che di volta in volta viene dimenticato nei meandri degli archivi delle commissioni preposte in quanto in effetti non porta interessi e vantaggi elettorali.
Un codice della strada che deve riguardare non solo i patentati ma tutti i protagonisti della mobilità, in particolare coloro che sono gli abbonati alla poltrona lontani anni luce dalla realtà della circolazione e della conseguente quota parte dell’inquinamento di cui però pagano totalmente le “repressioni”
Vi sono persone che sono “abbonati” a frequentare i corsi d’aggiornamento, il tutto con poche decine di euro, anche ripetutamente durante l’anno solare, Situazione che è una conferma di come l’automobile sia il mezzo indispensabile per il vivere quotidiano a partire dal lavoro per arrivare al tempo libero.
Per questo motivo, lo stato indispensabile di necessità, il vero ed unico interesse dei politici è quello di usare l’automobile come bancomat continuo per fare cassa a favore del bilancio statale.
La soluzione degli aggiornamenti periodici al codice, ad ognuna delle scadenze decennali e quinquennali delle patenti, almeno, non darebbe la sicurezza assoluta nella riduzione degli incidenti e della mortalità ma potrebbe essere un piccolo contributo a ridurre il livello di infrazioni al codice stesso.
Situazione che non piace a nessun livello delle amministrazioni locali, provinciali, regionali e nazionali. perché potrebbe contribuire alla riduzione delle sanzioni effettive e quindi una riduzione delle entrate che nei bilanci di previsione annuali rappresentano capitoli importanti.