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Addio sogni di gloria e castelli in aria. Hamilton è un vero fortunello anche se poi alla fine il risultato finale non sarebbe cambiato

La Mercedes ha conquistato anche il titolo costruttori, ovvero si è metterà in tasca un bel gruzzoletto di milioni di dollari, situazione che in F1 non fa certo male.

Con il risultato di oggi in Brasile sono svaniti i sogni di gloria ed è crollato il castello in aria della utopistica possibilità della Ferrari di recuperare 55 punti alla Mercedes in queste ultime due gare.

Hamilton in questo G.P. ha fatto proprio il premio della fortuna sia nelle prove sia nella gara quando ha visto coinvolgere un Verstappen che non ha collegato tutti i neuroni possibili ed immaginabili ed ha compromesso la propria gara in testa arrivando alle spalle di Hamilton e davanti a Kimi Raikkonen.

E’ mancato Sebastian Vettel che sembra abbia avuto un problema che si è manifestato sulla linea di partenza, tarpandogli le al proprio come è accaduto a Mario Andretti al pronti via di Monza nel tragico anno 82 per il Cavallino Rampante.

“Unica” opportunità per la Ferrari è quella di avere piazzato, ormai è quasi assodato, entrambi i piloti in zona podio mondiale, ma alle spalle di Hamilton con un distacco ingeneroso.

La F1 con gli episodi in pista e non solo che sono avvenuti tra ieri ed oggi non ha dato una edificante immagine di se stessa e Jean Todt deve convocare una riunione simile a quelle che ha sempre effettuato in Ferrari quando le cose non erano all’altezza delle sue aspettative.

Ora si va al gran finale e non è escluso che nella prossima gara si possano vedere in pista delle anteprime tecniche a fronte del nuovo regolamento 2019 per avere informazioni da confrontare con quanto è stato sinora rilevato nella progettazione aerodinamica al computer ed alla galleria del vento.