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Prove molto criticabili dal punto di vista sportivo per le mancate decisioni a favore di Hamilton

Lewis Hamilton, Sebastian Vettel,Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen sono raccolti i 170 millesimi, poi a seguire a quasi 1/2 secondo dalla pole tutti gli altri.

Prestazioni a parte a rendere l’aria ancora più tesa del solito un paio d’episodi che hanno fatto scattare un allarme in casa Ferrari da una parte che ha dovuto assistere ad una mancata investigazione di Lewis Hamilton ed a una possibile “punizione” nei confronti di Vettel comunque investigato.

Hamilton ha creato una situazione, forse gli si può attribuire l’involontarietà, di gravissimo pericolo che per certi aspetti ha subito portato alla mente Zolder 82 con l’incidente costato la vita a Gilles Villeneuve.

Mentre Sirotkin stava marciando velocissimo già nel giro di lancio per vedere di mandare in temperatura le proprie gomme è piombato alle spalle di Hamilton che non gli ha lasciato strada con prontezza non essendo stato avvertito di questo “missile” in arrivo.

Avvisato da nessuno, ovvero dalla sua squadra che aveva invece quel dato sugli schermi e dai commissari di percorso che non hanno tempestivamente sventolato la bandiera blu.

Un angelo custode ha impedito una “tragedia” che sarebbe costata cara, anche solo per il lavoro di recupero d effettuare.

Nonostante che vi sia un unanime consenso nella necessità di un provvedimento che, per motivi che a suo tempo sono stati meno oggetto di possibile pericolo, non è stato neanche sostenuto degno di una investigazione.

Dall’altra parte, nel momento più concitato delle qualifiche Sebastian Vettel è stato richiamato al peso durante la fase cruciale del lavoro insista ed ha fatto qualche “casino” come quello di non spegnere il motore per recuperare tempo nel rientro al proprio box senza la “compagnia della spinta” dei suoi meccanici ed ha “travolto” un cono di delimitazioni della zona dedicata al controllo del peso.

Il mancato spegnimento del motore è uno degli argomenti imprescindibili scritti nei sacri testi, al peso, perché l’operazione potrebbe essere falsata come quando a suo tempo vi er chi usava delle sospensioni che non erano a norma del regolamento che veniva aggirato proprio tenendo acceso il motore.

E’ facilmente intuibile che la situazione in Ferrari è al calor bianco e quindi tutto ciò che avviene in situazioni extra non è tollerato e porta a comportamenti che solitamente non sono adusi nel Cavallino Rampante.

L’inquisizione ha dato molto fastidio anche se poi non ha avuto seguiti negativi per il pilota tedesco che ha già la licenza “macchiata” con penalizzazioni in punti.

Questi presupposti non sono certo quelli che erano necessario in Ferrari inquietante questa fase delicatissima e decisiva per il Campionato Costruttori, ultima spiaggia per Maranello.