Il risultato della Ferrari con il doppio podio di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez, piloti Ferrari, alle spalle di un Max Verstappen veramente spettacolare ed autore di una gara spaziale, ha tutto il sentore di un risultato simile a quello storico della vittoria di Pirro, visto che Lewis Hamilton si è confermato campione del mondo per il 5° anno consecutivo giungendo quasi doppiato.
Parallelamente alla determinazione del vincitore, per la seconda volta consecutiva in Messico, sin dalla partenza, bisogna affiancare la sfortuna, ennesima, del suo compagno di squadra Ricciardo, che. partito dalla pole, si è fatto subito fulminare dall’olandese e da Hamilton che poi ha tirato i remi in barca nella staccata per non compromettere il risultato iridato, prima di essere tradito, come al solito, da una avaria meccanica.
Gara e strategia della Ferrari sono state una gran bella cornice che peccato sia arrivata troppo tardi per dare a Vettel l’opportunità di vincere il titolo piloti mentre ora la concentrazione è tutta sul titolo costruttori, dopo l’avvicinamento conquistato nei confronti della Mercedes.
I punti a disposizione ci sono ed ora bisogna che la squadra, dai tecnici di Maranello, anche se si mormora che ormai tutto sia concentrato al prossimo progetto e non dovrebbero arrivare evoluzioni tecniche sconvolgenti, a quelli presenti in pista, agli strateghi ed ai piloti, Vettel in particolare, si amalgamino per ottenere quella serie di risultati che sono sfuggiti di recente, nella seconda parte della stagione a partire dalla gara di Monza.
L’interesse di questo riscatto non è solo morale ma molto legato al fattore economico con una differenza di milioni di dollari che potrebbero essere molto importanti per dare maggior sviluppo al progetto del prossimo anno quando a fianco di Sebastian Vettel arriverà un Charles Leclerc che parla chiaro: in Ferrari per vincere, non per imparare.