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La vera realtà sull’ auto elettrica: poche rose e molte spine

Le decisioni ondivaghe, da parte delle autorità politiche che pontificano su quello che dovrà essere il futuro della mobilità, legato all’automobile, hanno una caratteristica non tengono conto delle “effetti collaterali” che collaterali non sono, anzi

Non bisogna assolutamente guardare alla sola città dove si vuole “limitare” giustamente il livello d’inquinamento che ricordiamo essere imputabile all’automobile solo per il 25%

Bisogna guardare la situazione a 360° perché:

Tra una 30na di anni si potrebbe scoprire qualche problema molto serio su quello che è il riciclaggio delle batterie, sulle quantità di materie rare esistenti sul pianeta e necessarie per la loro costruzione ed evoluzione, sulle emissioni elettromagnetiche che sono presenti durante la fase di ricarica della batteria.

Poi vi è un altro dei problemi che bisogna affrontare: l’incremento della quantità maggiore di energia elettrica da produrre per consentirne la ricarica.

Se non è energia elettrica la cui produzione sia pulita, tutto é inutile, specialmente dove questa energia dovrebbe essere prodotta.

Nella emotività del momento attuale si possono prendere delle decisioni che potrebbero essere un “disastro ambientale” fra alcuni decenni, specialmente nella fase dei riciclaggio a fine ciclo con il pericolo di una dispersione incontrollata dell’esausto che diventerebbe molto più inquinante.

Vi sono poi altri parametri legati ad una tipologia d’inquinamento che non viene percepito dal nostro orecchio ma che ha ripercussioni non meno devastanti sui grandi numeri con la possibilità di vedere insorgere nuove patologie sull’essere umano che avrebbero un costo sociale.