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Il circuito di Austin che ospita il G.P. Usa visto dalla Ferrari

La Formula 1 è tornata negli Stati Uniti nel 2012 e lo ha fatto su una nuova pista, il Circuit of the Americas, uno spettacolare impianto di 5,513 km che, manco fosse un brano musicale, cita diversi classici. Ricorda il vecchio circuito d’Austria per la vertiginosa salita che porta alla prima curva, richiama Suzuka per la serie di curve da fare una in funzione dell’altra nella prima parte, e ricalca il copione di molti altri circuiti di ultima generazione per la secca frenata al termine di un lungo rettilineo. La pista piace ai piloti anche perché impone la ricerca di un buon compromesso per avere una vettura performante in curva ma competitiva anche sul dritto.

Il primo settore
Dopo la vertiginosa salita che porta alla curva 1, il tratto che va dalla tre alla sei, una sequenza di esse bella e decisamente impegnativa, va percorsa con precisione per ottenere un buon tempo sul giro.

La curva 11
Il secondo settore è quello in cui si possono effettuare i sorpassi, approfittando del lungo rettilineo e del DRS che può aiutare fino alla staccata della curva a gomito numero 12. È fondamentale quindi uscire bene da questo tornantino.