Il G.P. di Singapore si corre di notte ma tutte le attività dei piloti e dei meccanici mantengono il fuso orario dell’Europa.
Si dorme quasi di giorno, si mangia ad orari impensabili, si lavora alla luce dei fari.
Eppure questa gara ha un suo fascino ed è la prima di tre gare, in un mese, che potrebbero sancire il campionato del mondo sia piloti, sia costruttori.
Lewis Hamilton ha solo un programma: amministrare il proprio vantaggio di 30 punti in questa fase ha la certezza di avere il fattivo contributo del compagno di squadra Valtteri Bottas ed una monoposto che ora sembra essere diventata in grado di gestire e sfruttare meglio le gomme.
Qui la Stella d’Argento ha optato per una scelta più, diciamo, conservativa per quanto riguarda la scelta della gradazione del battistrada senza rincorrere la chimera delle Hypersoft.
Su questa tipologia di gomme si è invece accentrata la scelta tecnica della Ferrari che deve “attaccare” per consentire a Vettel di recuperare punti a bizzeffe, con l’ausilio di Raikkonen.
Tra di loro, Hamilton e Vettel, su questo tracciato, si possono inserire le prestazioni delle Red Bull che si possono esprimere al meglio e già nell’anno passato sono state le prestazioni di Verstapppen a decidere il campionato con una partenza che ha innescato poi una carambola in cui entrambi i piloti Ferrari si sono auto eliminati.
Per quanto riguarda una situazione analoga la Ferrari ha già dato a Monza, non diciamo che sia a credito ma….
La cosa più importante è mantenere la calma. Quella situazione psicologica che è mancata ai piloti ed alla squadra proprio nel G.P. di casa quando vi erano tutte le prerogative tecniche per ottenere una doppietta che avrebbe consentito a Vettel di ridurre il proprio spread nei confronti di Hamilton in modo consistente ed alla Ferrari di rivedere la propria situazione nel campionato costruttori.
Tutti accentrati su quanto ha fatto Raikkonen alla prima curva e senza analizzare la mancanza di freddezza di Vettel, in seconda variante, che non ha voluto lasciare andare Hamilton, compromettendo il proprio risultato, visto che lo avrebbe superato facilmente come poi ha dimostrato che era possibile fare Raikkonen poco dopo in situazione analoga.
Per non dire poi del cambio gomme anticipate, richiamando Raikkonen ai box, in quanto la squadra Ferrari è stata allarmata da una uscita dei meccanici Mercedes in pit lane ma… senza accorgersi che i meccanici anglo-tedeschi erano usciti senza portarsi appresso legomme.
Un errore madornale e no certo da Ferrari.
Il campionato che interessa maggiormente a Maranello è quello costruttori in quanto la posizione di fine stagione corrisponde ad un ritorno economico nella ridistribuzione dei “premi” in denaro previsti.
Maggiori premi in denaro che in questo momento in Ferrari non sono di certo disdegnati, visto l’impegno necessario, su questo fronte alla voce “sconto” fornitura motori a favore di Sauber Alfa Romeo, per far quadrare il valzer dei piloti gestito: tra Raikkonen da accasare e che deve essere lo stesso una spalla molto robusta in queste ultime 7 gare, a favore di Vettel anche senza essere più in Ferrari dal prossimo anno, ringiovanire la squadra con l’avvento di Charles Leclerc ed infine mantenere quella promessa, voluta a suo tempo da Sergio Marchionne, di riportare un pilota italiano in F1, con Antonio Giovinazzi che dovrebbe essere confermato a fianco di Raikkonen in Sauber.