Si rincorrono le voci di un imminente annuncio, tra poche ore da parte della Ferrari GES, a fronte delle riunioni che si sono svolte in questi giorni, con una prologo lungo iniziato alla vigilia di Monza.
Charles Leclerc dovrebbe essere il compagno di squadra di Sebastian Vettel a partire dal prossimo anno.
Sembra invece smentita l’ipotesi che il cambio di casacca dalla Alfa Romeo Sauber alla Ferrari si possa concretizzare in termini più brevi a partire dalla gara di Singapore.
La situazione andrebbe a richiedere un riposizionamento di Kimi Raikkonen (licenziamento) che nelle gare più recenti, se non si fossero verificati fattori esterni alla sua volontà, ha dimostrato di avere trovato, finalmente, il giusto feeling prestazionale con la propria monoposto.
La decisione era già stata, per il 2019, presa da Sergio Marchionne anche in funzione di una ventilata volontà di ritiro dalle competizioni da parte del finlandese, cui sarebbe stata data la priorità di dare l’annuncio ufficiale prima di quello relativo all’acquisizione del suo successore.
Il crescendo delle sue prestazioni senza il plateale errore della gestione delle strategie da parte della Ferrari, si sarebbero concretizzate in una vittoria a Monza, la sua prima dopo un lungo periodo digiuno.
Una vittoria che comunque sarebbe stata decisamente propizia anche per Vettel che avrebbe visto cresce il vantaggio di Hamilton di soli 3 punti e ridurre l’ opportunità di una fuga in avanti, così sostanziosa e utopisticamente recuperabile.
Ora la realtà dei fatti è la seguente: Vettel, nelle prossime 7 gare, deve assolutamente vincere almeno le prime 5 per annullare lo svantaggio attuale di 30 punti e poi iniziare poi un testa a testa con Hamilton nelle ultime due con un vantaggio di 5 punti.
Con un annuncio come quello atteso, del nuovo pilota Ferrari per il 2019,quale può essere la posizione concreta di Raikkonen in squadra? Gli verrebbe comunque data l’opportunità di lottare ad armi pari con Vettel?
Una gran bella grana per Louis Camilleri che di certo non si aspettava, oltre alla marea di problemi per una successione come quella di Sergio Marchionne, di dover dipanare questo altro nodo ingarbugliato.