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Ferrari ancora poche ore per chiarire i rinnovi di contratti in scadenza. Tra i tifosi ore voce che l’errore del pit stop sia stata una punizione per Kimi che non ha fatto passare subito Vettel

Nessuna notizia ufficiale è trapelata dal defriefing di ieri a Maranello. Una situazione al calor bianco in cui sono emerse le responsabilità a 360° per tutti i vertici agonistici della ferrari: i piloti, e quelli gestionali.

Unica cosa è la conferma del programma di evoluzione della SF71H che già a Singapore porterà in pista delle innovazioni pronte da tempo. Come pronto è anche il pacchetto di fine stagione, più concreto, complesso e completo, a fronte dello step by step che si è visto sinora.

Un pacchetto che comprende l’evoluzione di molti componenti accessori in funzione di una maggiore prestazione del motore evo3 e molto probabilmente un anticipo di quello che sarà il nuovo progetto del motore da utilizzare nel prossimo anno ed un radicale sviluppo di quello attuale sia come progetto sia per le tecnologie di lavorazione dei nuovi materiali che si sono resi disponibili.

Un anticipo di sviluppo in pista per avere le conferme necessarie anche a livello d’affidabilità e per avere un confronto coi dati raccolti ai simulatori e quindi scoprire lo spread che esiste tra il “virtuale”, all’interno del reparto corse, e la realtà della pista.

Poi si è discusso ampiamente di quanto successo a Monza e di quelle che possono essere le reazioni del caso.

In prima cosa si spera. he non sia stato montato nessun patibolo ma si sia arrivati a delle conclusioni che rafforzino il gruppo di lavoro, in particolare in pista.

Si deve definire la situazione contrattuale di Kimi Raikkonen che ha dimostrato di essere ancora molto utile alla squadra, con le ultime prestazioni e che da ui alla fine del campionato è di sicuro l’uomo chiave a favore i Vettel, sempre che il tedesco non continui raccogliere errori.

In pratica si deve definire il rinnovo del contratto che il pilota finlandese al momento sembra si deva meritare ma anche quello di alcuni dei vertici aziendali ed incarichi all’interno della GES che sono in scadenza.

Quanto successo a Monza ha portato in evidenza un caleidoscopio di situazioni anomale tutte a favore di Hamilton.

A Monza, Raikkonen non è riuscito a resistere ad Hamilton e quindi togliergli punti pesanti a favore del ritardo ulteriormente accumulato da Vettel che di pasticci ne aveva già fatti abbastanza, perché le gomme posteriori, la sinistra in particolare, hanno ceduto in quanto gli è stata richiesta troppa percorrenza a ritmo da qualifica o quasi a fronte di quelle montate molti giri dopo da Hamilton.

Il finlandese è stato vittima, di sicuro, di un errore strategico commesso dalla squadra per quanto riguarda la gestione della tempistica per il suo pit stop che è stato anticipato di ben 8 giri a fronte di quello che poi è avvenuto per Hamilton.

La strategia Mercedes ha evidenziato e sfruttato il nervosismo presente tra gli ingegneri Ferrari, che non si sono fidati dei dati in loro possesso ed in quelle che erano le sensazioni del pilota in pista.

Se Raikkonen avesse fatto il pit stop, il giro successivo a fronte di Hamilton, e lo avessero fatto ancora proseguire con la tipologia di gomme con cui aveva preso il via non avrebbe certo perso tanti secondi da far si che gli stessi non potessero essere recuperati all’andare a fine corsa visto che la SF71H a detta di tutti aveva un ritmo gara di 2/10 al giro più veloce .

E’ ovvio che anche la pioggia del venerdì mattina ha scombussolato i piani di sviluppo e messa a punto della SF71H che ha visto i propri tecnici non arrivare a trovare quell’ assetto che sinora aveva sempre dimostrato di essere più “gentile” nella gestione dei pneumatici e far durare, dal punto di vista delle prestazioni più elevate, gli stessi sino allo sventolare della bandiera a scacchi.

In queste ore Louis Camilleri, erede di Sergio Marchionne nella gestione della Ferrari, deve dimostrare una lucidità mentale che gli faccia ponderare le mosse necessarie rischiando in proprio e non affidarsi troppo degli aspetti umorali dell’ambiente Ferrari che con la morte di Marchionne ha visto di nuovo esplodere uno status mentale ben noto da anni specialmente da parte di chi non è stato scelto per fare un passo in avanti.

A Maranello corre voce che l’errore nelle tempistiche del giro in cui è stato imposto il pit stop anticipato, sia da interpretare come una “punizione” nei confronti di Raikkonen che non ha fatto passare subito Vettl, come poi invece sarebbe comunque successo nel corso della gara, quando questo sorpasso avesse avesse comunque garantito di confermare una doppietta ( primo e secondo) sotto la bandiera a scacchi, con Hamilton terzo.