Era il 2008 quando Sebastian Vettel ottenne da prima pole poi la sua prima vittoria a Monza.
L’ultima vittoria della Ferrari risale al 2010 con Alonso.
Un lungo digiuno che la squadra di Maranello sembra finalmente avere gli ingredienti tecnici ed umani giusti per poterlo interrompere, in particolare dopo il risultato di domenica scorsa.
A parte la necessità platonica di porre fine alla parola digiuno, vi è la realtà concreta di ottenere una vittoria per Sebastian Vettel con finalità ben più concrete.
Un passo obbligatorio per recuperare ancora almeno 7 punti a fronte dei 17 di spread negativo che si registra ancora nei confronti di Lewis Hamilton.
In questo appuntamento si punta ad avere Kimi Raikkonen, in condizioni migliori a fronte di quelle “disastrose” di domenica con il suo conseguente ritiro, dovuto alla carente quantità di carburante nelle qualifiche sulla SF71H del finlandese, per essere di ulteriore supporto in questo recupero punti ponendosi come cuscinetto tra Vettel e Hamilton per accelerare il ritorno appieno alla lotta a stretto contatto per il titolo iridato.
Anche quelli relativi alla classifica del Campionato Mondiale Costruttori che in occasione dell’ultima gara sono saliti a -15.
Campionato altrettanto importante per il suo collegamento diretto con la suddivisione del montepremi, in essere nella F1, che proprio in questo momento vede il piatto piangere a fronte del calo delle entrate per il complesso del circus.
Le prospettive per vedere di nuovo la Ferrari sul primo gradino sul podio a Monza vi sono tutte, anche per le conoscenze specifiche di soluzioni aerodinamiche necessarie per puntare alle velocità massime con un analogo rapporto nella conoscenza delle frenate, che sono molto intense, cui le monoposto sono obbligate per poter percorrere la curva correttamente. Questo negli spazi minimi possibili in prossimità dell’inizio curva.