Debutto ufficiale oggi per Alessandro Zanardi nel DTM 2018 con la sua prima conferenza nella sala stampa del circuito Marco Simoncelli di Misano Adriatico.
Rookie per l’ennesima volta in carriera – è la prima volta che corre nel Deutsche Tourenwagen Masters – il grande campione 51enne correrà a bordo della BMW M4 DTM preparata da BMW Motorsport con uno speciale sistema di guida.
Per la prima volta, infatti, guiderà senza le protesi utilizzando solo mani e braccia. Ecco cosa ha detto nella prima conferenza stampa in attesa di iniziare il racing weekend al volante.
Alessandro il DTM torna in Italia, nel tuo Paese, e per la prima volta in notturna sul circuito di Misano Adriatico. Sei un po’ emozionato?
«Un po’? Moltissimo! Sono molto riconoscente nei confronti di BMW per questa opportunità perché da molto tempo lavoro con loro come Brand Ambassador ma farlo anche come pilota con una macchina così bella e performante è per me una grandissima emozione. Ringrazio moltissimo anche la ITR, la grande famiglia che organizza il DTM.»
Hai 51 anni ma sei per l’ennesima volta rookie…
«E’ strano essere rookie un’altra volta ed è ancora più strano esserlo a questa età, ma tant’è. La considero una bellissima avventura, l’ennesima della mia vita. Spero che il meteo sia con noi e sia migliore rispetto a quanto annunciato dalle previsioni meteo.»
Tutti nella famiglia DTM sono rimasti sorpresi dalle tue prestazioni nei 300 km sulla pista di Vallunga. Come è stato possibile?
«Siamo andati bene perché l’auto…non frenava! (scherza). In realtà la BMW M4 DTM è un’auto costruita molto bene, veloce, bella da guidare. A Monaco hanno fatto davvero un lavoro eccezionale per adattare la macchina a comandi speciali con cui la guiderò, completamente nuovi anche per me. Sono completamente differenti rispetto al passato ma sono felice di quello che abbiamo fatto, addirittura abbiamo avuto sensazioni migliori rispetto a quello che pensavamo ed è anche per questo che sono riuscito a completare molti km. E’ stata una bella sorpresa non avere nemmeno problemi fisici ed ovviamente questo aiuta.»
Cosa cambia in termini di guida rispetto al precedente sistema?
«Quando abbiamo iniziato a pensare come preparare la macchina per la 24 Ore di Daytona, che correrò con la BMW M8 ufficiale, ho chiesto ai tecnici di Monaco di poter guidare la macchina diversamente. Questo perché la guida con le protesi è molto faticosa anche se efficace. Il fatto è che nelle gare di durata mi sono reso conto di essere un po’ l’anello debole rispetto ai compagni di squadra ed il fatto di aver demandato tutto alle mie braccia mi ha permesso di incrementare il tempo di permanenza a bordo, tanto che sono sicuro di aver più resistenza bordo di molti piloti più giovani.»