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Il Gran Premio in cui il clima è più simile ad un caleidoscopio come pure la scelta delle gomme

Quello di Spa-Francorchamps è il circuito più lungo di tutto il calendario di ogni anno, ed è caratterizzato da alcune curve importanti e da compressioni che impongono carichi elevati sui pneumatici nei 7004 metri che hanno una caratteristica:la variabilità dl clima a fronte di ogni punto del tracciato.

Spa è famosa per il meteo particolarmente variabile ne sanno qualcosa le truppe americane che hanno corso il rischio di essere sconfitte in queste foreste.

L’area che ospita i 7004 metri del circuito è molto sviluppata in lunghezza per cui sole e pioggia battente possono convivere sullo stesso giro.

I carichi che gravano sui pneumatici vengono dalla molteplicità di tutte le direzioni che caratterizzano ogni punto del tracciato: l’Eau Rouge le sintetizza tutte, qui i piloti affrontano prima una discesa ripida, subito dopo una compressione che va in salita ad una velocità elevatissime e pertanto i carichi verticali diventano estremi.

Alcuni piloti hanno scelto un numero uguale di set di medium e supersoft, rispettivamente la mescola più dura e quella più morbida disponibili per questa gara.

I team hanno effettuato delle scelte diverse tra quelli che sono i set disponibili, con alcune variabili che potrebbero portare a numerose strategie, grazie anche al fatto che quello di Spa-Francorchamps è un circuito che, contrariamente alla maggior parte dei tracciati, favorisce i sorpassi.

Vi è poi un incognita non da poco, quella che riguarda il meteo, quindi i team saranno chiamati a reagire in modo tempestivo alle diverse circostanze che si possono susseguire giro per giro.

Qui entrano poi in gioco le capacità di guida di ogni singolo pilota e la sensibilità di usare gomme che possono essere in antitesi con la situazione dell’asfalto (slick con pista umida, gomme da bagnato su tratti completamente asciutti.