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Sole caldo e precipitazioni nulle un asso nella manica della Ferrari per costringere la Mercedes alle corde

Tra poche ore il paddock del circuito dell’Hungaroring comincerà ad animarsi con temperature che sono previste in aumento costante con un picco di 33 gradi a partire dal momento della partenza per una lieve flessione a seguire.

Frenetico il lavoro di simulazione delle situazioni possibili su cui emerge un asfalto che è stato dilavato dai residui della gommatura lasciata i due giorni di presenza molto intensi.

In questa situazione si inseriscono le monoposto ella classi inferiori che dovrebbero essere in grado di porre un piccolo rimedio durante le gare loro riservate nella mattinata.

Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen sono allineati sulla parte del tracciato che di solito è la più gommata mentre Bottas e Vettel non avranno questa opportunità

La scelta della gradazione del battistrada con cui partire questa volta non è obbligata in quanto tutte le qualifiche sono avvenute sotto la pioggia.

Su questo tema di libera scelta si basa la strategia di gara per i primi giri quando la monoposto parte con in suo peso massimo da far gravare sugli pneumatici e nel momento in cui sull’asfalto si potrebbero registrare anche temperature oltre i 50 gradi.

Il montare le gomme con il battistrada più morbido disponibile sembrerebbe la scelta obbligata per cercare di mantenere lo status emerso dalle qualifiche, in particolare per le Mercedes che si sono trovate servite su un piatto d’argento una prima fila totalmente inaspettata sino alla fine della terza sessione di prove libere, e che invece ha dimostrato un certo “nervosismo” nella gestione sul medio termine in simulazione.

Anzi, in particolare per Hamilton, la situazione era decisamente preoccupante. Partire dalla pole significa avere una ottima opportunità di potersi involare nella classica fila indiana che caratterizza la discesa verso la curva 5, abbastanza lunga a destra che si affronta a 170 km/h dopo che qualche centinaia di metri prima si erano raggiunti i 290.

A seguire accelerazioni e frenate con molti spostamenti del carico longitudinale tra i due differenti assi in un susseguirsi di nove curve a destra e 5 a sinistra.

La curva 13 che è la più lenta del tracciato è quella che presenta qualche maggiore problema nei primi giri in quanto è la prima vera curva a sinistra ed il battistrada dell’anteriore destra potrebbe risultare a temperatura più bassa e quindi rendere difficile il mantenere una traiettoria alla corda.