Sin dai primi giri da effettuare nelle prove di domattina, i piloti dovranno saggiare la tenuta della gomma anteriore sinistra in funzione delle sollecitazioni cui viene sottoposta per una serie di curve a destra, quindi con gomma anteriore sinistra molto in appoggio, che si devono affrontare nel modo più veloce possibile se si vuole fare la differenza.
Questo è quanto viene trasmesso dai ricordi di 28 anni orsono. Lasso di tempo in cui sono state apportate alcune modifiche al tracciato, in particolare con la realizzazione di una variante che interrompe la lunga cavalcata del rettifilo del Mistral e le monoposto che hanno modificato, di molto, le loro caratteristiche prestazioni per aderenza al suolo ed accelerazione.
Tre curve sono da tenere comunque d’occhio: Signes, il lungo tornante appena successivo che immette nella parte mista prima del rettifilo dei box ed infine quella di ritorno nel punto più lontano del tracciato che immette sul rettifilo del Mistral.
Su questo tracciato riappaiono le gomme con una riduzione del battistrada, nel suo spessore, di 0,4 mm. Riduzione voluta dal costruttore proprio per evitare quei problemi di surriscaldamento che si manifestano quando l’altezza del battistrada stesso rimane a norma di progetto iniziale.
Se in passato la nuova soluzione aveva creato un ventilato e chiacchierato vantaggio per la Mercedes e messo parzialmente in crisi i piloti della Ferrari.
Oggi dopo i test di Barcellona, la situazione sembra essersi stabilizzata e le monoposto del cavallino dovrebbero poter confermare quanto fatto vedere nel G.P. del Canada anche in funzione dell’enigma che sta riguardando il motore evo2 della Mercedes di cui si sarà, se verrà utilizzato, solo domattina.
DA qui alla sosta estiva sono previsti 5 appuntamenti nel mondiale di F1 periodo in cui dovrebbe “vivere” la evoluzione 2 dei motori utilizzabili in questa stagione. 5 gare che potrebbero essere determinanti per la definizione delle classifiche iridate.
