Categorie
Produzione di serie

Università di Bologna batte quella di Modena e presenta l’auto mossa da motori elettrici alimentati solo a energia solare. Può viaggiare a 110 all’ora e portare 4 passeggeri

Si chiama Emilia 4 ed è l’ultima espressione tecnologica dell’Università di Bologna che, quasi a sbeffeggio dell’ Umiversità Enzo Ferrari di Modena, è stata presentata al Museo Ferrari di Maranello.

Due anni necessari per la progettazione e neanche uno per la costruzione, il ‘bolide’ smart è stato appena sfornato ribadiamo dall’Università di Bologna, ed è in grado di trasportare quattro persone alla velocità massima di 110 chilometri orari. Prestazioni che richiedono il consumo della corrente equivalente a quella utilizzata per un asciugacapelli.

Emilia 4 parteciperà, viaggiando ad una media di 60 chilometri orari al prossimo “American solar challenge”, di scena negli Usa dal 10 al 22 luglio prossimi. Dovrà vedersela con 29 squadre a stelle e strisce in rappresentanza dei più avanzati centri tecnologici.

L’American solar challenge si sviluppa attraverso le montagne rocciose per 3.500 chilometri, dal Nebraska all’Oregon ripercorrendo l’ Oregon trail, il primo percorso che, nell’800, consentiva alle carovane di raggiungere il pacifico via terra.

“La nostra tecnologia e la nostra squadra sfideranno i team delle più importanti università americane: Mit, Berkeley, Georgia tech e South California, in una gara estrema sotto ogni punto di vista”, spiega Claudio Rossi del dipartimento di Ingegneria dell’energia elettrica e dell’informazione “Guglielmo Marconi” dell’Alma mater di Bologna. In realtà, l’innovativa auto elettrica è stata realizzata grazie a tecnologie già oggi disponibili, segnala Rossi: “Abbiamo montato su Emilia 4 la tecnologia che sviluppiamo quotidianamente per le applicazioni rivolte al settore industriale, quindi ad esempio la tecnologia per la conversione fotovoltaica o per la distribuzione di celle fotovoltaiche anche sulle pareti verticali degli edifici. Abbiamo la possibilità di dimostrare per la prima volta in Italia- evidenzia il docente- che è possibile sviluppare un veicolo che sia energeticamente autonomo, in grado di sviluppare un certo fabbisogno di mobilità senza assoluto bisogno di energia dall’esterno, in modo assolutamente rinnovabile”.