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Ferrari pensiero: il circuito di Gilles Villeneuve con il muro dei campioni

Ricavato sulle strade perimetrali dell’isola artificiale di Notre Dame, il tracciato di Montreal, lungo 4,361 km, garantisce spesso gare spettacolari.

Per andare forte infatti bisogna sfiorare i muretti e ogni tanto qualcuno esagera. Famoso rimane il “wall of champions”, il muro in uscita dall’ultima curva testimone degli incidenti di molti campioni.

Quasi sempre in questa corsa prima o poi deve entrare la Safety Car a causa della pressoché totale mancanza di vie di fuga.

Estremamente sotto pressione su questa pista sono i freni. La pista richiede grande trazione e mette in luce la potenza del motore sul lunghissimo rettilineo che dal tornantino porta alla chicane prima del traguardo.

La Scuderia Ferrari in Canada ha vinto 11 volte, dieci delle quali a Montreal. Indimenticabile la prima, messa a segno da Gilles Villeneuve. Qui si ricorda anche l’unica vittoria di Jean Alesi, avvenuta nel giorno del suo 31esimo compleanno (1995). Schumacher si è imposto sei volte.

Il tornantino
Dalla qualità di percorrenza di questa curva dipende la velocità di punta nel successivo rettilineo, fondamentale per attaccare ma ancor più per difendersi dato che chi insegue può giovarsi del DRS. Qui è fondamentale avere una buona trazione.

L’ultima chicane
Sbagliarla può voler dire, nella migliore delle ipotesi, uscire lenti sul rettilineo; nella peggiore andare a sbattere sul celebre muro dei campioni e causare l’ingresso della Safety Car, che qui è di casa.