Al reparto corse della Ferrari si lavora su due binari paralleli. Il primo ha come destinazione il principato di Monaco dove tra due domeniche si corre il Gran Premio più “anomalo” della F1 ma un vero condensato di “glamour” oltre che di tecnologia applicata.
In pratica qui le monoposto arrivano in esemplare “unico” non replicabili. In effetti si devono adattare ad un tracciato molto fine a se stesso ma che, nello stesso tempo, ha un legame diretto con l’automobile di tutti i giorni in quanto non appena finiscono di girare le varie categorie di vetture, monoposto e non, che partecipano al fine settimana sullo stesso asfalto riprendono a circolare le più blasonate vetture stradali della storia.
Un tracciato che per certi aspetti ha delle criticità tecniche che richiedono un adeguato lavoro di messa a punto e montaggio dei singoli componenti che devono essere irrobustiti per rispondere alle sollecitazioni essere.
Lo si potrebbe comparare a quello di Spa, velocità massime a parte, per la sua ampia variazione altimetrica.
Molte le componenti da irrobustire, quali i triangoli delle sospensioni che si trovano a dover “competere” con le sconnessioni, che gli organizzatori cercano di “addolcire” al massimo, che sono rappresentate dal fondo stradale pieno di tombini e cordoli dei marciapiedi, sia pure raccordati.
Oltre all’irrobustimento che deve cercare di ovviare anche ai contatti meno invasivi contro le barriere di sicurezza, a filo del bordo pista, i triangoli delle sospensioni anteriori devono essere modificati nel loro disegno per poter “accogliere” il più ampio raggio di sterzo, si parla di quasi 10° in più,che è necessario poter percorrere il tornantino in discesa davanti all’ingresso dell’ ex Hotel Lowes. Questo senza dover fare “manovra”.
La ridotta lunghezza della gara consente di imbarcare una quantità minore di carburante e di affaticare meno alcuni componenti come motore e cambio che è comunque sottoposto ad una serie frenetica di passaggi da una marcia all’altra sia in salita, sia in scalata.
Tra le “anomalie” che personalizzano questa gara, vi è anche la tempistica con cui il fine settimana, si svolge. E’ da sempre il più lungo della F1.
Il primo turno di prove libere è fissato per la giornata di giovedì e questo sollecita molto i tempi di programmazione del lavoro all’interno del reparto corse, perché le monoposto al massimo devono partire nella serata di martedì.
Nella giornata di venerdì, vi è una pausa di riflessione che oltre ad essere utilizzata per l’analisi dei dati raccolti, vede meccanici anche se tutto è andato per il meglio, senza danni alle monoposto, revisionare le stesse per verificare che non vi siano situazioni negative latenti che possano emergere durante la giornata di sabato durante le qualifiche che su questo tracciano diventano ancora pressanti in vista della conquista della pole in quanto i sorpassi sono una vera chimera se chi ti precede non ti vuole favorire in modo esplicito.
Mentre nella storia di questa gara, le squadre più importanti portavano anche 4 monoposto completamente allestite in modo ca consentire ai piloti di poter essere insista il massimo possibile anche in caso di incidente tra il giovedì ed il sabato.
Oggi non vi è nessuna diversificazione, si possono portare solo due monoposto montate, una per pilota, e tutto il materiale di scorta necessario per allestire una terza monoposto oltre ad un rinforzo di scorte per gli spoiler anteriori e tutti gli altri orpelli aerodinamici.
immagine per gentile concessione della Ferrari Spa