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Sarà un martedì di fuoco alla Ges di Maranello? Dotazione di amuleti per Raikkonen, sperando non si tratti di qualcosa di peggio

Di certo non sarà un martedì tranquillo quello

del 15 maggio, all’interno del reparto corse della Ferrari.

Non è escluso che al debriefing possa partecipare anche Sergio Marchionne per toccare con mano, fare il punto sulla situazione per l’affidabilità motori, sulla gestione dell’ultimo pit stop ed anche di come lo stesso si è svolto con una certa lungaggine che è stata di sicuro deleteria per Vettel che si sarebbe comunque dovuto accontentare del secondo posto sul podio perché la Mercedes è risultata essere veramente imprendibile sulle prestazioni e sulle gestioni della gara.

Parallelamente il Presidente vorrà avere delle rassicurazioni per sapere cosa è previsto come preparazione tecnica per il prossimo appuntamento, il G.P. di Monaco, molto anomalo dal punto di vista tecnico che richiede di allestire una SF71H che in pratica verrà utilizzata come allestimento completo sono in questo appuntamento.

Vi è poi l’allarme affidabilità con i due motori che hanno perso potenza sulla monoposto di Kimi Raikkonen. Più sfortunato di così il pilota finlandese non poteva essere proprio in un momento determinante della sua carriera sia che vi fosse una sia pur minima opportunità di rimanere in Ferrari il prossimo anno sia per poter trovare una sistemazione che nonostante l’età non bisogna dimenticare che è pur sempre un campione del mondo, con la Ferrari.

Parlare del finlandese richiede una dotazione di quegli amuleti che vedete riprodotte perché la sua iella non sia contagiosa, questo sempre che non vi sia qualcosa di peggio.

Tra gli argomenti che bruciano e su cui bisogna fare chiarezza, oltre che essere oggetto da non trascurare, è la perniciosa attenzione dei tecnici della FIA che stanno puntando un po’ troppo la loro attenzione sulle interessanti e veramente innovative che i tecnici stanno proponendo di gara in gara. Di sicuro c’è la sollecitudine del mondo anglosassone della F1 senza escludere che nel tutto vi siano le diatribe sui rapporti futuri tra i nuovi organizzatori ed il punto di vista che Sergio Marchionne ha
di quello che dovrebbe continuare ad essere il livello tecnologico della F1.