Nell’anno appena trascorso sono state 1500 le persone che hanno prenotato una visita all’interno di quello che rimane dello stabilimento della Bugatti a Campogalliano.
Una visita guidata che si è resa necessaria per evitare le continue intrusioni di coloro che erano ansiosi di visitare quello che rimane del glorioso e moderno stabilimento entrato in funzione nell’87 e che ha cessato la propria attività nel 95.
un percorso atto anche ad evitare possibili atti di vandalismo per poter avere un cimelio quasi insignificante in quanto ormai il tutto è ridotto ad uno scheletro esterno che si spera possa essere ripristinato dal gruppo tedesco che ne detiene il marchio, anche solo per trasformarlo in un museo.
In attesa di tutto ciò, da ieri, nell’atrio dell’ex cinema Principe in una delle zone più critiche di Modena, è stata allestita una mostra, sintetica, ma sufficiente per dare un sentore di ricordo di un momento d’oro dell’automobilismo industriale locale.
Due i cimeli che risultano essere i più interessanti: il settore del merchandaising che spaziava dalla pins allo champagne e la scatola che raccoglieva tutta gli attrezzi necessari per i piccoli interventi, compreso il galettone per svitare il dado di serraggio della ruota con annessa bomboletta per il gonfiaggio la ruota e consentire di raggiungere il gommista più vicino. Dal punto di vista tecnico lo spaccato del sistema di alimentazione con il cielo di una testata allestita e completata con la presenza delle 5 valvole di dimensioni decisamente ridotte la candela centrale.