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Ferrari F1: per il 2019 un volante per…….cinque?

Se si da per scontato ed assodato che il secondo volante in Ferrari, per il prossimo anno, sia attualmente libero, in quanto il contratto di Kimi Raikkonen scade alla fine di quest’anno, parafrasando il titolo di un film ed allargandolo, si potrebbe dire che vi è “un volante per cinque”.

Cinque pretendenti e forse anche di più.Il tutto è da valutarsi in funzione del resto della stagione agonistica per quanto concerne la rosa dei piloti che oggi sono degli effettivi in F1, il resto tra coloro che in Ferrari hanno già un compito, più o meno dietro le quinte.

E’ scontato che un volante Ferrari è pur sempre appetitoso, anche se la monoposto dovessero essere in una stagione normale, non tra le più brillanti.

Il candidato di base, se continua così la sua stagione, sarebbe ovvio pensare che dovrebbe essere Kimi Raikkonen sia pure alla sua “veneranda” età. Deve continuare a dimostrare di essere un uomo da punti senza tarpagli le ali verso una vittoria, che ha però la capacità cognitiva e di analisi da pensare alla squadra, quando i testa a testa con Vettel dovessero diventare un pò troppo ravvicinati.

Parallelamente questo rispetto per il risultato utile, per la classifica costruttori, non deve essere interpretato come debolezza, come ha voluto interpretare, scrivendolo, qualcuno, parlando del suo comportamento, al pronti via dell’ultima gara.

Ribadiamo il concetto: se la stagione continua in questa direzione per Raikkonen, e la stessa Ferrari non lo voglia immolare sull’altare delle strategie e favore delle successive scelte tecniche da applicare poi al suo compagno leader del mondiale per la scelta delle gomme disponibili, come è già successo con lamentela palese del finlandese, per lui si potrebbe trattare di una seconda primavera importante e da supportare al 100%.

Se proprio, per Raikkonen, la carriera in Ferrari è sulla via del tramonto, comunque, bisogna che ne riceva notizia in modo da vedere se riesce trovare qualcosa di decente qualora decidesse di continuare in F1. Un carriera appetitosa la sua, anche per le tante informazioni che può portare al suo seguito.

Il posto di Raikkonen è di certo appetito da tutti, fermo restando quanto importante possa essere il valore del gradimento esprimibile da parte di Sebastian Vettel che di certo lo potrebbe preferire a qualsiasi altra scelta.

In particolare in questa scelta si inseriscono i nomi di Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo. Due piloti che non aderirebbero ad una “chiamata” in Ferrari senza avere al certezza di avere le mani libere e parità di trattamento tecnico e strategico.

Cosa che Vettel dovrebbe gradire a denti stretti specialmente se a quel momento non avrà ancora siglato il suo 5° titolo iridato, ottenuto per dimostrare che lui vince con differenti monoposto, cosa che sinora non ha potuto dimostrare per un motivo od un’altro.

Oltre a questi due piloti di punta, nel panorama oggi presente in F1 non vi è la conferma di Leclerc che non ha dimostrato, sinora di avere la stessa tipologia di escalation che aveva dimostrato nelle precedenti formule propedeutiche, dove ha dominato.

Non ha al momento la monoposto migliore, anzi, ma quello che lo fa arrivare ad essere in ombra è il confronto con il suo compagno di squadra che ha molta più esperienza in F1. Con questo non è che lo si deva mettere sui carboni ardenti.

Bisogna lasciarlo crescere visti alcuni precedenti, tra i più positivi durante il lavoro di sviluppo in pista effettuato con la stessa Ferrari senza creare problemi alla quadra, anzi, contribuendo ad allungare l’opportunità di effettuare altri test supplementari in ogni giornata di lavoro.

Passando a chi in F.1 non è ancora arrivato, vi è Antonio Giovinazzi che ha la qualifica di terzo pilota in Ferrari e dovrebbe, nel futuro più prossimo essere di nuovo al volante di altre monoposto legate alla motorizzazione Ferrari, per effettuare test che vadano oltre a quelli effettuati a Fiorano per lo sviluppo delle nuove gomme da bagnato, con l’attuale monoposto e che dovrebbe ribadire nel prossimo appuntamento su questo tema.

Per lui un confronto diretto con Daniil Kvyat che ne ha ricevuto il testimone nella seconda giornata di test a Fiorano dove si è lasciato scappare un tempo di tutto rilievo abbastanza vicino al record assoluto di Schumacher, sia pure molto datato, con le gomme nere, slick da dimostrazione, sempre durante il lavoro di sviluppo delle full wet, sia per la tipologia del disegno del battistrada sia della gradazione dei componenti del battistrada.

Pur essendo al suo debutto in pista, al volante della SF71H, per il russo l’attuale monoposto non ha segreti, al simulatore, visto che ne è lo sviluppatore di riferimento per interfacciarsi direttamente con il lavoro dei piloti ufficiali durante le prove e per certi aspetti anche nel gran premio parallelo.

Gli mancava proprio questa opportunità per capire ancora meglio quale è la differenza tra realtà “virtuale” e quella reale in pista. Una opportunità per dare ancora più valore e concretezza al proprio lavoro a favore dei piloti di prima squadra. A suo favore anche le esperienze maturate in gara nel suo passato nell’orbita Red Bull prima del licenziamento in tronco.