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F1: quel rettifilo lungo 1200 metri

Una delle caratteristiche di base di questo tracciato, oltre a ricordare un ideogramma della lingua cinese, è quella di avere la presenza di un rettilineo di 1200 metri che consente e nello stesso tempo richiede di ottenere il massimo dal motore ricorrendo anche a tutti gli aggiornamenti aerodinamici possibili ed immaginabili.

La situazione a fronte di quanto presente nella gara di domenica scorsa vede delle temperature ambiente che dovrebbero essere decisamente inferiori. In ragione di ciò tutte quelle che sono state le “aggiunte” realizzate per consentire il maggior sfogo dell’aria calda potrebbero non essere necessarie e quindi gli aerodinamici potrebbero utilizzare la miglior soluzione possibile per avere il minimo di resistenza all’aria e la massima efficienza del sistema per evitare carichi aerodinamici supplementari con dispersione di potenza del motore.

La Ferrari si presenta con delle scelte tecniche, relativi ai pneumatici, che sfruttano maggiormente quello che a suo tempo avevamo segnalato come “salto” tra le due gradazioni più tenere disponibili a fronte di quanto avvenuto nelle due prime gare, quando la scelta era caratterizzata da uno scalare di una sola gradazione di mescola nei battistrada per le tre opzioni disponibili.

Questa volta la differenza nella utilizzazione della gradazione più “tenera” prevede un doppio scarto. In questa occasione la scelta di questa soluzione e delle relative strategie sarà pertanto molto importante sia per il numero di soste sia per le strategie che possono correre parallele su due differenti scelte: utilizzare al massimo la potenza del motore endotermico con conseguente necessità di imbarcare il massimo dei 105kg. di carburante consentiti dal regolamento o cercare qui ridurre questo aggravio, ad inizio gara, andando a sfruttare maggiormente la rigenerazione nella ricarica delle batterie, sfruttando al meglio le caratteristiche del rettilineo più lungo ed un eventuale effetto scia.

Con le batterie al massimo della loro possibilità di fornire energia al motore elettrico la situazione si trasforma in maggiore accelerazione in uscita dalle curve senza richiedere al motore stesso di esprimersi al massimo e quindi senza dover fare ricorso ai consumi più elevati.