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F1: il caldo del deserto sta mettendo in allarme motoristi

Il caldo del deserto attorno a Shakir sta mettendo in allarme i motoristi della F1.

Visto che quest’anno la limitazione del numero dei motori comporta di avere una “garanzia” di almeno 6-7.000 chilometri percorribili per ogni unità, per non incorrere in penalizzazioni, i motoristi hanno “puntato” i piedi ed hanno preteso dagli aerodinamici l’opportunità di avere un passaggio dell’aria più veloce dall’interno delle pance verso l’esterno delle monoposto.

Passaggio il più veloce possibile e nel minor lasso di tempo per garantire temperature d’esercizio che risultino “sopportabili” per i motori, senza che gli stessi devano rinunciare a troppe manciate di cavalli di potenza al di sotto dei 1000cv che sembrano essere lo standard stagionale.

Gli aerodinamici hanno risposto con una serie di opportunità razionali che non danneggino troppo il comportamento aerodinamico, specialmente quando una monoposto si trova in scia per inseguire o tentare un sorpasso.

Ne sono scaturite parecchie soluzioni che hanno una caratteristica in comune: sono completate con una serie di viti che consentono in pochi attimi di aprire o chiudere le parti modificabili in funzione dei dati raccolti al momento sui parametri di surriscaldamento.

Chi sembra aver effettuato l’intervento più radicale sarebbe la Mercedes che ha modificato la pinna posteriore creando un ampio sfogo lungo, ma abbastanza sottile, e rivolto verso l’alto per interferire, quanto meno possibile, con il flusso migliore di cui si ha la necessità sull’alettone posteriore.

La casa anglo tedesca ha effettuato altri interventi meno vistosi applicati sullo svilupparsi della lunghezza dell’abitacolo in particolare.

La Ferrari ha chiosato sul cesello ed ha solo modificato il disegno alcuni dei componenti estrattori.

La modifica più “appariscente” ma concreta, dovrebbe essere la configurazione dell’estremità posteriore per il profilo estratto del fondo piatto.

Non la si può definire una novità assoluta in quanto a Merlbourne questo componente era già stato “testato” in pista ma i piloti non avevano recepito ed esternato come un grosso vantaggio per cui questa soluzione è stata scortata.

Dopo gli accurati parametri di controllo effettuati al reparto corse la soluzione viene riproposta con qualche ritocco in attesa della modifica del sistema più radicale che dovrebbe apparire nel prossimo fine settimana in Cina.