Il dado è tratto: Tutte le monoposto sono in viaggio per l’Australia. Partite da diversi aeroporti dell’Europa stanno per arrivare a Melbourne per il primo appuntamento della stagione.
I tecnici hanno “confezionato” la monoposto di base in funzione di quelle che sono state le risultanze dei test effettuati la scorsa settimana sul circuito di Montmelò in Spagna. Parallelamente sono iniziate anche le fasi di sviluppo che di gara in gara porteranno ad avere una versione definibile “B”, come da tradizione, in occasione della prima gara europea.
Nelle prossime ore partiranno i tecnici ed i responsabili dei team che è quasi certo che avranno, come bagaglio appresso, ulteriori evoluzioni, in particolare aerodinamiche, che sono venute o stanno venendo pronte dopo la definizione di base e come effetto del lavoro di sviluppo che è stato portato avanti il galleria del vento ed al simulatore.
C’é molta attesa anche per quelli che sono gli accessori necessari per far si che una power unit regga per almeno 7000 km. con una potenza che anche alla fine di questa percorrenza si deve discostare al minimo dai 1000 Cv di cui si sente parlare come confronto tecnico tra i motoristi.
Un risultato che si ottiene tramite un cocktail di prodotti derivati, ormai abbastanza alla lontana, dal petrolio. I carburanti attuali, che devono rispettare delle precise direttive di composizione chimica espresse dal Fia dopo alcuni “manipolazioni” troppo ardite all’inizio dell’era dei motori turbo, sono poli-funzionali. Ovvero devono generare forze termodinamiche che in pochi millesimi di secondo, pistoni, bielle ed albero motore, trasformano in energia cinetica da trasmettere alle ruote tramite frizione, cambio differenziale e semiassi.
Nello stesso tempo una percentuali di queste centinaia di migliaia di calorie espresse viene dispersa sotto forma di calore attraverso i nuovi fluidi dedicati che hanno raggiunto delle caratteristiche proprie tali da consentire la presenza di masse radianti di dimensioni ridotte a favore di un risparmio di peso e di flussi aerodinamici, interni alla “carrozzeria”, più efficienti.
Questo anche per quanto riguarda il pacco delle batterie e dei motori elettrici, in particolare quello che recupera energia a diretto “contatto” con le turbine che raggiungono temperature elevatissime con un regime di rotazione attorno ai 125.000 giri.
Il tutto quel viaggio che parte dal cilindro, e attraverso pistone, biella, albero motore, frizione, cambio, differenziale e semiassi, arriva alle ruote vi sono innumerevoli componenti che lavorano in attrito tra di loro e pertanto è indispensabile la presenza di olii dedicati per avere la migliore dispersione di calore ed i minori attriti possibili per garantire che la maggior parte possibile dei 1000cv. erogati arrivino ad essere a disposizione dei pneumatici.