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F1: mancano i chilometri attesi dai tecnici per la conferma del livello d’affidabilità imposto dalla Fia.

Mancano i chilometri, quelli veri che erano attesi. Rispetto all’anno passato, a parità di giornate di lavoro per lo sviluppo delle monoposto, il piatto piange.  L’unica cosa “positiva” è che per Ferrari e Mercedes, in particolare, piange a causa del maltempo che ha portato di tutto e di più, compresa la neve.

In Force India hanno trovato il modo di adattare una delle catene da neve a disposizione delle bisarche ad una delle ruote anteriori della loro monoposto.  Scherzi a a parte una cosa è altrettanto certa: si devono rivedere le previsioni del meteo che non avevano previsto la neve notturna ma solo delle temperature totalmente avulse dal mondo della F1, tanto erano basse.

Avulse alla necessità di ieri e forse anche per  il lavoro di domani, quando sembra che piloti e tecnici dovranno accontentarsi ed essere pronti a mettere in pista le macchine nei momenti “meno peggio” della giornata e sfruttare queste finestre al massimo.

D’ altronde la cautela è d’obbligo, non si può rischiare di commettere errori, ovvero uscite di pista, che costringano ad inventarsi nuovi programmi di lavoro quando il materiale di ricambio è ancora “carente” in quanto si è in attesa di definire cosa mettere in produzione per il debutto del prossimo campionato per il 25 marzo e cosa accantonare o posticipare in attesa di altri riscontri.

In questo lavoro sta risultando basilare ciò che viene supportato dai simulatori presenti nelle rispettive factory dove vengono immessi i dati raccolti di volta in volta  e sviluppati più a lungo di quello che effettivamente avviene in pista e dare quindi delle informazioni per come continuare il lavoro a fronte di nuove strade proprio per accelerare la ricerca di nuovi risultati.

Oggi in Mercedes hanno preferito sacrificare il campione del mondo per non perdere, in un momento favorevole, l’opportunità di fare altri chilometri a favore dello sviluppo monoposto con Bottas mentre un cambio pilota avrebbe richiesto troppa permanenza ai box.

I 98 giri percorsi dalla Ferrari sono più importanti del miglior tempo sul giro ottenuto da Vettel. Importanti in quanto hanno riguardato l’utilizzo di un ampio gradiente di pneumatici comprese quelli intermedi.

Foto concessa da Ferrari spa