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Seta ancora legata a mezzi alimentati dai derivati del petrolio per l’extra urbano.Per i percorsi urbani non si parla di autobus full elettric

Seta prosegue nell’opera di rinnovamento del proprio parco mezzi, consolidando il percorso virtuoso intrapreso negli ultimi anni grazie al quale nel biennio 2016-2017 sono stati acquistati – per i tre bacini provinciali serviti – quasi 160 nuovi autobus. Con un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro – sostenuto al 50% in autofinanziamento da Seta e per il restante 50% dalla Regione Emilia-Romagna – sono stati infatti acquistati 9 nuovi autobus extraurbani Iveco Crossway, di categoria Euro 6 EV (la più elevata attualmente disponibile), pronti ad entrare in servizio sulle linee provinciali di Modena.

Come si vede Seta rimane ancora legata ai mezzi che per muoversi usano derivati del petrolio per alimentare i propri mezzi sia pure sul percorso extra urbano.

I nuovi mezzi possono ospitare fino a 75 passeggeri, di cui 45 con posto a sedere + 1 posto attrezzato e riservato per disabili e persone a ridotta mobilità, e dispongono di rampa di accesso centrale per consentire la salita e la discesa delle carrozzine. Inoltre, come tutti i mezzi Seta entrati in servizio negli ultimi anni, sono provvisti di un impianto digitale di videoregistrazione in grado di documentare tutto quello che avviene all’interno ed all’esterno del mezzo.

Mancano ancora degli arrivi per far si che che la flotta urbana lasci gli inquinanti Bussotto ancora euro 2 e 3 utilizzati in città, vere ciminiere viaggianti. Mezzi meno inquinanti certo ma ben lontani da quello che altre città hanno già in esercizio: autobus, non filobus, full elettric che abbinano i vantaggi degli autobus come libertà manovra all’inquinamento nullo.