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FERRARI F1

Ferrari: giovedì si svela alle 15.00 il progetto 669 . “Sotto il vestito tutto” per quanto riguarda le novità tecnologiche

Nessun giro di pista, salvo ripensamenti dell’ultima ora, per tenersi il tutto e di più per saggiare con la nuova monoposto, progetto 669,

il tracciato di Barcellona per un centinaio di chilometri ed avere i primi parametri necessari ad avere la posizione dinamica ottimale di guida per i piloti.

Questo è il programma che la Ferrari ha impostato per la presentazione della propria monoposto che dovrebbe essere una sintesi tecnologica di elevato livello.

A parte l’impostazione del progetto dal punto di vista estetico, le grosse novità saranno rappresentate dall’utilizzazione di materiali sofisticati, ad alta resistenza e non pesi specifici minori a fronte di quelli sinora utilizzati.

Utilizzo che ha consentito di miniaturizzare certi componenti e posizionare gli stessi nei punti chiave, per ottenere la loro massima funzionalità e raffreddamento sfruttando anche delle canalizzazioni che sono state ricavate negli interstizi di parte della carrozzeria  e del fondo piatto.

Tutto puntualmente “mirato” in modo da poter posizionare certi componenti nel punto più basso possibile a fronte del baricentro monoposto e in posizione favorevole a fronte del centro di rollio delle sospensioni.

Questa nuova tipologia di componentistica è una evoluzione che si è resa possibile in funzione di quanto raccolto sulle monoposto nell’anno passato. Su quanto sviluppato e deliberato in forma “statica”, all’interno del reparto corse di Maranello,  si attendono le risultanze dei test che saranno effettuati, in particolare, nella prima sessione di 4 giorni a Barcellona, e dare quindi il via alla produzione “di serie” per il fabbisogno nelle prime gare nella trasferta d’apertura  della stagione ed alle evoluzioni da montare a partire dalla prima gara programmata in Europa.

Molta attesa esiste anche per avere una sicurezza e certezza nel concetto d’affidabilità di tutti componenti meccanici che devono durare da un minimo di 7 ad almeno 10 gare, senza dover ricorrere a sostituzioni di sorta e fermo restando che la potenza di base ed il consumo di carburante non richiedano al pilota di dover alleggerire la pressione del suo piede destro durante la parte finale di una  gara, costringendolo alla difensiva in attesa dello sventolare della bandiera a scacchi.

Sinora abbiamo notato come sulle nuove monoposto 2018 già presentate vi sono manifeste ispirazioni ai concetti aerodinamici messi in essere sulla SF70H. Ora bisogna vedere quanto sarà in grado di fare scuoiala monoposto di quest’anno che ribadiamo sarebbe piacevole che oltre ad essere vincente, ci possa ricordare, con al sua sigla, il particolare anniversario, il 120° della nascita di Enzo Ferrari.