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F1: sarà la gestione dei motori una delle strategie vincenti in quest’anno di F1.

Già negli anni passati per evitare di incorrere in penalizzazioni per l’utilizzo di un numero di motori in eccesso a fronte delle limitazioni imposte dalla Fia per l’intera stagione agonistica, venivano messe in atto complesse strategie di utilizzazioni dei motori tra il venerdì ed il fine settimana quando scattavano e scattano i regimi di parco chiuso.

Mentre infatti il venerdì mattina non è necessario, in assoluto , avere il massimo della potenza erogabile da parte del motore e si possono risparmiare 50-100cv. per i chilometri necessari all’apprendistato dei giovani piloti di riserva e per la raccolta dei dati di massima sul comportamento gomme e monoposto sul tracciato specifico, dal sabato scatta il regime di parco chiuso e tra qualifiche e gara il motore è chiamato a dover dare il massimo.

Su ogni singolo tracciato, la percentuale di tempo e lunghezza percorsa,  in cui il motore gira al massimo regime è differente ed in funzione di ciò si hanno delle sollecitazioni meccaniche sugli organi in movimento che sono differenti tra di loro e richiedono un accurato controllo del livello, micrometrico dei consumi per i metalli.

Consumi che vengono “verificati” in diretta, sui campi di gara, nei laboratori mobili  dei singoli petrolieri che analizzano quanta è la percentuale di residui metallici presenti ad ogni fine della sessione di presenza in pista.

Quest’anno il livello di motori utilizzabili è sceso a soli 3 esemplari, in 21 gare. Oltre tale numero di esemplari utilizzato scattano le penalizzazioni del caso. Un incremento del livello di affidabilità che ha registrato un incremento  40%, fermo restando che la potenza massima disponibile non si deve discostare dai 1000 cv.  ottenuti sommando tutte le fonti d’energia che compongono la power unit.

A parte il grande lavoro che i motoristi sono stati chiamati a sviluppare dal punto di vista “meccanico” è diventato basilare lo sviluppo congiunto da parte dei fornitori di carburanti, lubrificanti, liquidi di raffreddamento, che hanno dovuto incrementare le specifiche chimiche di ogni componente per far si che a parità di peso-volume, abbia delle prestazioni superiori.

Petronas, Shell, Bp ed Exxon sono i petrolieri, fornitori ufficiali dei motoristi Mercedes, Ferrari, Renault, Honda ed infine il  Tag Heuer per la Red Bull,  che sono impegnati a sfruttare questi banchi prova personali per arrivare, anche a migliorare il prodotto commerciale da mettere a disposizione della clientela di tutti i giorni. La scelta del prodotto che è risultato in migliore li lega per la fornitura durante la stagione ed i campioni di base devono essere consegnati alla Fia per consentire il confronto di gara in gara, con il rientro nei valori espressi fra il campione e quanto usato in pista.

La maggiore efficenza di ognuno dei singoli prodotti è legata anche al fatto di poterne usare delle quantità minori per favorire il peso minimo complessivo della monoposto. Molta attenzione è stata prestata anche alle differenti situazioni legate allo stoccaggio in monoposto ed eliminazioni delle forme gassose in eccesso. Il limite di 0,6kg. di consumo per l’olio motore, a fronte di ognuno dei 100km. percorsi nel fine settimana,  è una restrizione notevole se si tiene conto che nell’anno passato si potevano consumare  sino 1.2 kg. x 100 km- ovvero 3,6-3,7 chili nel complesso di una gara completa. Quantità che aveva l’obiettivo di far arrivare in camera di scoppio tutti quegli additivi, atti a rendere più “potente e veloce” la combustione del carburante, che il ferreo regolamento relativo alla composizione del carburante aveva categoricamente vietato da tempo.