Andrea Montermini è da sempre legato alla Ferrari per cui ha svolto anche le mansioni di collaudatore sulle monoposto di F1. Era l’epoca in cui Maranello c’era come pilota Nigel Mansell. Da ricordare il debutto di Andrea a Silverstone con la F.3000. Si rivolse all’amico e mentore, pilota della Ferrari, per avere qualche consiglio su come avrebbe dovuto comportarsi come traiettorie, marce e posizione dell’acceleratore, nelle curve. Nigel prese una piantina del tracciato, allora più veloce e differente da quello attuale e mise per ogni curva una F maiuscola. Ovvero tutte le curve erano da percorrere, si con marce differenti e sempre le più alte, Flat, ( termine che indica nelle competizioni l’acceleratore spinto a tavoletta)
Andrea, esterrefatto, si lascio scappare confidenzialmente:”ma è da matti”
In effetti, per certi aspetti, Mansell era un pilota di cuore, ce la metteva tutta, sempre, quando si sentiva”padrone” della monoposto.
Quanto fosse, allora, baldo giovane anche Montermini, di lui si ricorda il suo appuntamento in F.1 ad Imola. Il martedì o mercoledì precedente la gara, suibì un attacco di quelli memorabili di appendicite acuta. A Modena in funzione del suo programma del fine settimana, lo operarono in laparoscopica. Con le precauzioni del caso, un supporto che rendesse meno concentrata la pressione del tirante inguinale destro della cintura di sicurezza a 6 punti, sul ventre corse.
Oggi il Montermini “maturo 54enne” continua a correre con la passione di sempre. Svolge le mansione di “tutor” per alcuni giovani piloti delle formule minori e sopra tutto si dedica alla sicurezza stradale con una trentina di incontri all’anno, con i giovani per erudirli sulla sicurezza stradale, e sui comportamenti da tenere in funzione delle sue esperienze agonistiche. Il suo prossimo obiettivo agonistico, sempre con una Ferrari, è nella categoria GT al volante della 488, nella gara di supporto della 24 ore di Le Mans che sarà invece il suo vero obiettivo per la stagione 2019 a 55 anni compiuti.