In Italia la vendita delle vetture diesel è in calo nei primi 9 mesi dell’anno con una percentuale minima, 0,1% ( la quota di mercato rimane assestata sul 56,5%), a fronte di quanto avvenuto negli altri paesi dell’Europa dove le percentuali di vendita sono scese: dal 4,7% della Francia al 7,5% della Spagna. Tra questi due dati “estremi” si inseriscono Inghilterra con un – 5,3% e la Germania con un -6,1% la cui quota globale è assestata appena oltre il 40% dell’immatricolato a fronte dei settori benzina ed ibrido.
Stanti poi i provvedimenti messi in atto, proprio nel periodo successivo, con le lunghe limitazioni nella circolazione nella pianura padana, proprio in particolare per le vetture diesel, questo calo percentuale potrebbe subire un’escalation ulteriore, nonostante l’Italia rimanga una “roccaforte” per questo tipo d’alimentazione.
Secondo i dati di Acea, infatti, nel periodo gennaio-settembre lo share delle vendite per le vetture diesel in Europa scivola su base tendenziale di 4 punti e mezzo percentuali al 45,7%, mentre la quota di mercato dei veicoli a benzina, è salita al 48,7%, in crescita rispetto alla precedente rilevazione trimestrale dello 0,8%. Nello stesso periodo è stato registrato un aumento dal 4 al 5,6% per la quota spettante alle immatricolazioni per le auto alternative.