A fine dell’anno 2020 finisce il suo stato di operatività il Patto della Concordia che sarà ancora in vigore per 3 anni e che ha rappresentato il “vangelo” tecnico ed economico, in particolare nella F1. Nel “vangelo” vi è un capitolo dedicato a delle “rendite di posizione” che sono state sinora riservate alle squadre più prestigiose tra cui la Ferrari che riceve un extra bonus per la propria presenza continuativa nel Campionato iniziato negli anni 50. La prima mossa messa in essere da Maranello non è altro che la replica del concetto con cui Enzo Ferrari ha sempre saputo tenere ben salde certe redini, pro domo sua. Allora il centro delle trattative era a Maranello, a tal punto da arrivare a ufficializzare le sottoscrizioni degli accordi raggiunti convocando tutte le parti in causa e gli stessi media all’interno della Ferrari.
Agitando la “muleta di un Cavallino Rampante pronto a lasciare, con Enzo Ferrari che, a suo tempo portò a creare il prototipo di una monoposto di F.Indy, poi rimasta inutilizzata. Era il famoso “piano B” che oggi viene di nuovo citato e seguito di un “scherzando con il fuoco”, tuonato da Sergio Marchiane che dal 2019 sarà operativo in Ferrari al 100% come Presidente.
Dietro al piano B non ci sarebbe da meravigliarsi che vi fosse un “mister E” pensiero, molto dettagliato e pianificato come evoluzione di quanto in essere in questo momento, visto che Ecclestone è stato messo alla porta. La concretezza del piano B è legata alla capacità della Ferrari di aggregare intorno a se un numero necessario e sufficiente di realtà tecniche ed economiche. Già sul piatto della bilancia oltre alla Ferrari vi è l’Alfa Romeo che dal prossimo anno può essere considerata lo junior team di Maranello. Sullo steso piano vi sono la Renault e la Mercedes che di certo non può lasciarsi sfuggire l’opportunità di battere od essere battuta dalla Ferrari a fronte di un team meno carismatico. Una manovra che Liberty Media vede di sicuro come campanello d’allarme che nel passato ha visto qualcosa di simile aggregarsi sotto la denominazione “legalisti” sempre “capitanati” dalla Ferrari. Una spina nel fianco anche per la Fia che ha visto in questo momento partire l’ultimo quadriennio per la gestione di Jean Todt. Altro punto d’instabilità.
Un proverbio dice che “can che abbaia, non morde” ed oggi sono molti gli esponenti del patto di consulenza messo insieme da Liberty Media che esprimono proposte innovative poi “siglate” come singoli pensieri personali e non ufficialmente espressi e condivisi dai nuovi proprietari della F1.