Quanto successo in calce al G.P. del Brasile ha evidenziato un altro grosso problema per la F1, quando va a correre in certi paesi. La sicurezza per uomini e mezzi sia all’interno di alcune parti remote del paddock o sulle strade che dal circuito portano agli alberghi in città. Sono stati almeno due, in giorni diversi, la denuncia di attacchi che sono stati portati a personale della F1 da parte di componenti di una malavita più o meno organizzata ma efficiente che trova nelle favelas il proprio rifugio impenetrabile.
Liberty Media, che si sta preoccupando di rivoluzione una F1 che è pur sempre un ingranaggio abbastanza oliato per raggiungere alti livelli di redditività, per l’impegno economico espresso con il capitale versato per ottenerne il controllo globale, deve avere delle garanzie concrete, da parte di tutti gli organizzatori nessuno escluso, che sia assicurata una sicurezza quasi totale per le persone e le cose sia all’interno del tracciato sia sulla viabilità che collega un circuito alla zona degli alberghi.
Gli incresciosi e preoccupanti episodi, che si sono concretizzati in almeno un paio di occasioni, hanno avuto una prima ricaduta molto importante. Sono state annullate le prove di sviluppo delle nuove gomme da utilizzare il prossimo anno, che erano state programmate in questi giorni. Un fatto grave e per certi aspetti oneroso in quanto ora si dovrà effettuare il recupero del test su un altro tracciato con spese d’organizzazione che sono di certo superiori a fronte di quelle previste con la presenza già in loco della squadra dopo lo svolgersi della gara stessa.
Oltre al risvolto economico, per la trasferta da recuperare, viene a mancare l’aspetto tecnico. I gommisti potevano avere un confronto diretto delle nuove soluzioni tecniche fra cui sembra emergere una mescola ancora più tenera, perforante ed anche resistente sulla distanza, con le prestazioni delle gomme utilizzate in gara nelle stesse condizioni e con una pista caratterizzata da un asfalto gommato al massimo.
Il pericolo è quello della “emulazione” che si potrebbe innescare in alcuni paesi se all’episodio carioca non si da una risposta concreta e tranquillizzante non solo per piloti e Vip, ma anche per tutto il personale, migliaia di persone che orbitano per far funzionare il “Circus”.
Certo di questi episodi sono pieni gli annali delle competizioni in particolare quando le stesse si svolgevano su strada. Ve lo ricordate come Vettel appiedato nel giro di rientro in un dopo gara, prima di accettare il passaggio da un altra monoposto è ritornato sui suoi passi per recuperare il volante, evidente molto top secret.
Anche più illuminante un episodio alla targa Florio quando una Ferrari, forse quella di Nini Vaccarella uscì di strada e rimase abbandonata sino alla fine della corsa prima di poter essere recuperata. Recuperata in parte in quanto molte componenti erano diventaci cimeli per gli appassionati locali. Venuto a conoscenza dell’accaduto Enzo Ferrari si rivolse al preside volante affinché ponesse i suoi buoni uffici per vedere di recuperare, se possibile qualcosa. Alla mattina dopo sul molo d’imbarco non solo uno presenti tutte le componenti mancanti della vettura Sport biposto interessata ma anche qualcosa in eccesso. Evidentemente oggetto di “raccolta” avvenuta in altri momenti. Erano episodi legati agli appassionati non alla malavita organizzata, che in quel caso si è data da fare a favore del credo nel Cavallino Rampante.