Come vedete la lampadina della luce di posizione posteriore sinistra è bruciata. Poco male, diciamo, se ci si trova in una strada illuminata, non altrettanto se ci si trova invece su una strada extra urbana, priva di illuminazione. In particolare trattandosi della luce di sinistra. Evidentemente questa vettura non è una di quelle dell’ultima generazione e non ha, nella dotazione di sicurezza, anche l’allert per segnalare l’inconveniente al guidatore. Dargli quindi l’opportunità di provvedere al ripristino con una spesa che fluttua dai 5 ai 15 euro per lampadine a filamento a luce bianca e non colorate. Il tutto sempre se il guidatore è una persona scrupolosa e presta attenzione agli allert che si accendono sui display dl cruscotto.
Un intervento improrogabile, per prima cosa, per la sicurezza personale, seconda cosa, per evitare la contravvenzione, sanzione pecuniaria e le pene accessorie connesse. Negli anni 60 un elettrauto di Modena, con la bottega in un cortile prospiciente p.le Risorgimento, zona gallo, aveva inventato e brevettato un semplice sistema che allora era ancora più utile in quanto i filamenti non erano così resistenti, in particolare quelli delle lampadine collegate con l’impianto frenante sollecitate a stress frequenti ed intermittenti. Il piccolo accessorio abbastanza economico peraltro aveva una doppia funzione in quanto collegato sia alle luci di posizione sia a quelle del freno.
Sul cruscotto era montata una spia di colore rosso abbinata ad un cicalino che funzionava in modo differente (accensione della spia ed intervento del cicalino) a fronte se si fosse di giorno o di notte quindi con le luci di posizione accese o spente .
L’accessorio rimase sempre e solo un after market, come si usa dire adesso, in quanto le case automobilistiche italiane, allora in essere, non lo reputarono un accessorio indispensabile da montare di serie perché l’idea di sicurezza non è che fosse cosìmarcata, anche per eleggi, come è oggi. Per esempio le cinture di sicurezza erano una diavoleria.