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F.1: agitazioni in corso per il futuro della F1

Città del Messico: Non passa attimo che si sente tutto ed il contrario i tutto. L’agitazione che si è impossessata della F1, ha come primo obiettivo quello di far quadrare i conti e se possibile anche guadagnare. Se per ottenere questo obiettivo si devono rompere contratti, in essere sulle forniture dei motori, si devono scambiare piloti come se gli stessi fossero solo figurine da collezione, poco importa. Ci manca poco che potremmo vedere un pilota che ti vince il mondiale giubilato a favore di chi non solo costa meno d’ingaggio, ma ha anche un valigetta 24 ore piena di dollari, a decine di milioni. Intanto il numero 1 sulla monoposto non lo porta più nessuno, ognuno ha il proprio numero, anche scaramantico, come le scarpette di colore diverso di alcuni centesimi di dollari infilati nei guanti da guida,di come si sale e scende dalla monoposto, da come tutto deve essere posizionato in un rituale preciso ed inderogabile sull’allineamento di partenza per la vestizione prima del via. Chi e come deve seguire e concretizzare questo rituale e nessun altro.

Ora poi il nuovi proprietari di Liberty Media vogliono modificare radicalmente la coreografia dell’approccio delle gare, del dopo qualifiche, ecc. ecc. Situazioni che spesso si scontrano con quelle che sono state sinora le procedure standard nel rituale dei controlli tecnici per effettuare i controlli che sono necessari per verificare il rispetto del regolamento. Da non sottovalutare poi le tempistiche inderogabili del contatto piloti e tecnici per analizzare in modo compiuto di come quando dove e perché sono successe certe cose. Nel tutto poi si inseriscono gli impegni con gli sponsor che, su ogni tracciato hanno ospiti più o meno illustri e comunque legati alla loro attività commerciale, i cui utili consentono di supportare la presenza in F.1.

Costi, fornitura motori, loro durata nel tempo con almeno uno standard minimo di 7000km. da percorrere prima di essere sostituiti, sono tutti argomenti quanto mai scottanti. Si vuol far fare sempre più strada al concetto della fornitura “unisex” ovvero componenti formalizzati eguali per tutti. Un concetto che debilità certo l’indipendenza tecnologica dei singoli costruttori. Esiste un esempio lampante, quanto successo nel moto G.p: con la centralina unica di controllo che crea tanti problemi di interpretazione nella gestione elettronica su ogni singolo tracciato.I nuovi promotori non sono soddisfatti delle status quo con due massimo 3tre squadre che fanno man bassa delle prestazioni ed una serie di comprimari che possono emergere, nella parte alta della classifica, solo in caso di avarie tecniche, errori di strategia, incidenti.