Città del Messico: In meno di mezzo secondo sono presenti tutti e 6 i piloti in rappresentanza delle tre migliori squadre attualmente presenti in F.1. A svettare sono le Red Bull con “Smile” Ricciardo che ha ottenuto il miglior tempo della giornata precedendo, nell’ordine Lewis Hamilton, Max Verstappen, Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas. Tutti raccolti i 498 millesimi di secondo. Una sessione in cui si può dire che è successo di tutto e di più. Ciò a dimostrazione che quando una annata è ok non succede assolutamente niente come effetto dopo una causa se invece, come quella della Ferrari dopo Monza, le cose prendono una brutta piega e ne succedono di tutti i colori.
Esempio del primo assunto: Lewis Hamilton finisce in testa coda per avere forzato il ritmo quando i suoi pneumatici erano ancora troppo freddi ma la sua monoposto si ferma a poco più di un palmo di mano dalle barriere per cui solo la necessità di rientrare ai box per i controlli del caso, in tranquillità.
Il secondo assunto riguarda invece la”Gina”, ovvero la monoposto di Vettel che ha dovuto rimanere ai box a lungo prima di riprendere il lavoro in pista nel pomeriggio perché, oltre alle modifiche di assetto, richieste dal pilota e fatte eseguire in funzione dei risultati raccolti, si sono dovuti sostituire alcuni sensori di base, molto importanti. Se questo non fosse stato già sufficiente per il fine settimana, sulla “Gina” si è attivato in automatico l’impianto antincendio di bordo (interno abitacolo) e Vettel ha dovuto rientrare ai box al piccolo trotto con tutto il “fondo schiena” visibilmente “ibernato” con i”ghiaccioli” perfettamente visibili all’esterno della tuta.
Se non è “iella” questa, ci si spieghi cosa deve succedere ancora di strano per completare il cerchio, nel dopo Monza. Una cosa insospettisce: ma queste cose così strane odorano di un qualcosa di troppo strano per essere plausibile e giustificabile in un team come la Ferrari, i cui meccanici dovrebbero rappresentare i vertici della categoria. Situazione di vertice che ha consentito di creare ex-novo una monoposto per Vettel dal nulla, ovvero con i componenti del puzzle da smontare dalla monoposto sottoposta a verifica e rimontare senza dover far ricorso alle opportunità di lavoro straordinario. Opportunità prevista solo poche volte in tutta la stagione, per evitare ai meccanici stress che si potrebbero materializzare in problemi d’affidabilità.
La pista non ha risposto alle aspettative di tecnici e piloti. Il suo livello di incremento prestazionale è rimasto stranamente molto basso, dopo due turni di prove e qualcuno, Hamilton con le gomme Super Soft hanno manifestato presenza di graining con perdita di precisione nell’inserimento in curva.