Categorie
Senza categoria

Austin: Mancano poche ore alla prima verità.

Austin: mentre in Italia sia nella digestione post pranziate della cena. Ad Austin in Texas si inizia il “gioco” della verità. Due turni di prove libere in cui intuire, ammesso che in Mercedes siano “sinceri” al 100% e non tengano  “legati” i loro piloti per impedire agli avversari, in primis Vettel con la Ferrari e Red Bull , di capire le vere opportunità prestazioni della Frecce d’Argento. Ore decisive, in particolare, in Casa Ferrari per verificare se le modifiche aerodinamiche che i tecnici hanno proposto da Maranello sono all’altezza della situazione, ovvero possano consentire a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, il nonno della F1 con i suoi 38 anni appena compiuti, di andare a caccia della prima fila, e capire se il ritmo gara dia l’opportunità di un’ampia gestione delle strategie. Raikkonen in queste gare è quanto mai decisivo pecche gli spetta il compito di fare da “cuscinetto” tra Vettel e Hamilton per consentire al tedesco di diminuire, drasticamente, lo scarto di 59 punti che ora gli impone di inseguire, con un certo affanno, il leader della classifica iridata.

Un Hamilton che non sembra assolutamente sazio della sua posizione e vuole dimostrare, non solo nelle dichiarazioni ufficiali, che è lui che andrà a vincere il titolo iridato e non sarà la  “Gina”, la Ferrari di Vettel, a perderlo. Se il risultato finale, sui numeri non cambia, dal punto di vista concettuale la cosa è completamente agli antipodi. Toto Wolf, ferme restando certe  strategie in questi turbini di prove libere che precedono le qualifiche, non ammette assolutamente che la situazione preveda un rilassamento facendo affidamento a questo tesoretto di 59 punti. Assolutamente la squadra, i tecnici ed i piloti devono essere assolutamente motivati e concentrati. Nessun affido alla matematica della ragioneria.

Ad aiutare la Mercedes ed Hamilton vi saranno le due Red Bull che hanno dimostrato un incremento prestazione di tutto rilievo, in particolare con Max Verstappen , sempre presente nei momenti cruciali di gara, ogni tanto in segno negativo. Le due monoposto di Enston sono il vero ago della bilancia, in particolare se si mettono alle spalle della Ferrari e davanti alla Mercedes di Hamilton.

Recuperare 15 punti a gara, per l’alfiere della Ferrari, e sino alla fine della stagione è un impresa titanica e miracolosa. Questa volta ci vuole un vero colpo di fortuna, questo senza gufare il pilota inglese, che vada a bilanciare quei momenti di mancata affidabilità che hanno rappresentato il cardine della trasferta ad oriente per la casa di Maranello. Il motore 5 sembra sia ancora vivo e vegeto, ansioso di dimostrare le proprie capacità ancora inespresse. A Maranello lo hanno rivoltato come un calzino nella sfera di tutti i controlli possibili ed immaginabili per cui ne è stata deliberato ed autorizzato l’utilizzo per il prossimo futuro, almeno nelle restrizioni temporali di qualifiche e gare per non fargli fare troppo chilometri.

A proposito di motori, non è che la situazione in Mercedes sia “florida” in quanto tutto è stato congelato al momento dell’anticipato debutto del Motor 4 in tempo utile per poterlo “alimentare” con almeno 3,6 kg d’olio motore, che si vanno ad aggiunger ai 105 kg. di benzina contenibili, come massimo, nel serbatoio di carburante. In Ferrari invece la situazione prevede un massimo di consumo olio di meno di 2,7 kg.  gara, in quanto gli ultimi motori  motori sono stati “omologati” dopo lo spartiacque regolamentare che prevede il nuovo limite di consumo a 0,9 kg. per 100km.