Categorie
FERRARI F1

Vettel è rimasto con il cerino in mano senza accendere la candela. Troppe situazioni in queste gare fanno nascere malsane sensazioni

Maranello: Sebastian Vettel è rimasto con il cerino in mano, non solo non è riuscito ad accendere la candela, per giunta si è bruciato indice e pollice mettendo al suo attivo, passivo, la seconda reprimenda ufficiale da parte della Fia, in stagione. Qualora la Fia ravvisasse di comminarne un’altra al pilota tedesco, facendogli raggiungere quota 3, per lui scatterebbe un arretramento sullo schieramento di partenza una delle prossime gare che solo sulla carta gli danno ancora l’opportunità di ereditare lo scettro di Rosberg. La reprimenda, comminata, lo ha punito per non avere partecipato alla esecuzione dell’inno nazionale nipponico, schierato in prima fila assieme ai suoi colleghi. Ha commesso un errore, ma in quel momento il suo stato mentale era “alterato” dal problema alla candela che si era appena manifestato sulla “Gina” e che da lì a pochi giri di gara lo avrebbe costretto al ritiro richiamato ai box per salvaguardare chilometri inutili, visto il suo costante arretramento in classifica. La sua presenza accanto ai meccanici che stavano lavorando alacremente  sul motore non è che fosse indispensabile. In Ferrari ci avrebbe dovuto esserci chi gli ricordasse questo appuntamento, ben sapendo che avrebbe scatenato le ire della Fia,  garantendogli un giusto e corretto report a fine lavori. Questa punizione ha lo stesso valore di quella comminata ad Alonso che in gara ha ostacolato chi lo stava doppiando senza rispettare le bandiere Blu sventolate, i pannelli luminosi blu lampeggianti e le segnalazioni sul cruscotto della sua monoposto. Stessa “condanna” per due situazioni che sono veramente molto differenti dal punto di vista delle conseguenze effettive.

Frattanto, in queste ore, uomini e mezzi della Ferrari stanno rientrando  a Maranello. Alla Gestione Sportiva vi sono molte, forse troppe, cose su cui fare luce, ammesso che questo sia possibile. Abbiano la strana e malsana sensazione che vi sia dell’altro. In particolare in funzione delle tempistiche con cui tutto è successo, con una particolare attenzione concentrata sulla “Gina” sia in qualifica che in gara. Strano veramente e troppo strano.Non poche persone condividono queste malsane sensazioni. Bisogna pertanto che i programmi di confronto siano chiari ed espliciti per risolvere il risolvibile anche se in effetti tutto ormai deve essere concretizzato in funzione del prossimo anno.A parte il patatrac di Singapore, su cui tutti si saranno a suo tempo chiariti, a seguire si deve fare piena luce su una situazione: il minimo livello di affidabilità relativo alla componentistica, mostrato nelle ultime due gare. Hanno ceduto componenti “esterni”al motore ed alle unità propulsive,  in grado comunque di penalizzare in modo sostanziale le prestazioni ed il risultato finale. Non si ci può accontentare dei risultati ottenuti da Vettel o Raikkonen nelle loro “testarde” gare di rimonta, che si sono comunque fermate alle spalle delle sole monoposto che oggi sono competitive, Mercedes e Red Bull. Questi risultati rendono ancora più amari i due caffè decaffeinati shackerati freddi senza zucchero, che la Mercedes di Hamilton,in particolare, e la Red Bull hanno servito puntuali in qualifica ed in gara.

Sui social si sono scatenati fotomontaggi della squadra Ferrari, monoposto compresa, in pellegrinaggio a Lourdes. Visto in poco tempo disponibile e visto che l’esorcista padre Amore è passato tra i più, ci si accontenti di un pellegrinaggio al santuario intitolato alla Madonna di  Fiorano,