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F1 Suzuka. La Ferrari è famelica, qui è a digiuno di vittorie dal 2004, con Schumacher

Suzuka: La Ferrari più “smilza” di così ed altrettanto “famelica” non potrebbe essere. Su questo tracciato, per il G.P. del Giappone, la Rossa non vince dal 2004, ovvero un digiuno lungo la bellezza di 12 anni, quasi un record. Quest’anno la vittoria per Sebastian Vettel, quella di Raikkonen sarebbe ininfluente per il titolo iridato piloti, oltre che per le statistiche, è un obbligo per il pilota tedesco se vuole ancora rimanere in lotta per il campionato mondiale piloti. Questo dopo che, nelle ultime due gare, quasi peggio di così non si poteva fare. Fermo restando che Vettel, a fronte della mancanza di affidabilità in prova nel fine settimana scorso, in pista poi ci ha messo del suo ed è arrivato a sfiorare il podio. Situazione che si sarebbe concretizzata con ovvio vantaggio nella classifica iridata che si sarebbe accorciata a fronte del ritardo attuale di 34 punti,  se la strategia di gara, per effettuare il sorpasso di Bottas che ovviamente faceva il gioco di squadra per Hamilton e osteggiava il sorpasso in pista, avesse consentito di sfruttare più a lungo e meglio le gomme utilizzate al momento, prima di passare a quelle più prestazioni, Se le stesse fossero state montate qualche giro più tardi il loro mantenimento dell’alto livello nelle prestazioni, senza decadimento, sarebbe stato mantenuto sino a fine gara e non appena oltre il 50° giro.

La SF70H ha sinora dimostrato di essere molto versatile, sembra adattarsi bene ad ogni tracciato, risponde a dovere a quelli che sono gli sviluppi tecnici proposti di gara in gara dai tecnici di Maranello. Si è invece manifestata una mancanza di affidabilità nei momento cruciali nell’ultimo GP. Un problema analogo, stante alle dichiarazioni ufficiali, che ha trasformato un motore Turbo di 1600cc. da quasi 1000cv e con la coppia giusta, in un motore “bolso”, ansimante, solo in grado di riportare le monoposto ai box a passo d’uomo o poco più, in paragone alle velocità normali di una F1.

La “Gina” e la sua sorella gemella bizigota, hanno dimostrato, sinora, di essere in grado di sfruttare al meglio anche le tipologie di pneumatici con il battistrada più “tenero” e prestazione, per una serie di giri più lunga a fronte dell’avversaria diretta Mercedes: Ora bisogna stare molto attenti all’incremento di prestazioni messo in luce dalla Red Bull che ha portato le due monoposto sul podio, vittoria dell’ “incursore” Max Verstappen e terzo podio per “Smile” Ricciardo. Il G.P. del Giappone ha tutte le prerogative di poter iniziare nel modo giusto. I problemi tecnici che hanno fermato entrambe le monoposto italiane, sia pure in tempi differenti, sono stati individuati e ricondotti ad un manicotto di pressione, tra compressore e valvole d’aspirazione, che dovrebbe essere stato rinforzato alla GES di Maranello e spedito in Giappone in compagnia del cambio della monoposto di Vettel che ha, per fortuna, sopportato alla meglio il brutto ed inutile impatto subito da Lance Stroll a gara finita. Mentre i manicotti rivisti dovrebbero essere già montati per le prove dell’alba, ora italiana, il cambio verrà montato tra la notte di venerdì e sabato per salvaguardarlo da ulteriori chilometri da percorrere. Una precauzione che potrebbe essere presa anche per le restanti gare visto che lo stesso non può più essere sostituito salvo penalità da scontare sullo schieramento di partenza per Vettel. Situazione che sarebbe un regalo ad Hamilton, non possibile.