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F1: nella bufera per le dimissioni di Marcin Budkowski dalla Fia

Le inaspettate ed improvvise dimissioni di Marcin Budkowski dall’incarico di responsabile tecnico della Fia e “capo” di una bella squadra di inquisitori che dal G.P. di Monaco ha messo parecchi puntini sulle i per quanto riguarda le interpretazioni del regolamento tecnico da parte delle singole squadre di F1, sta creando molto malumore all’interno dello Strategy Group della F1 dove sono rappresentate dai rispettivi team manager 6 squadre di F1. Toto Wolff (Mercedes), Christian Horner (Red Bull), Maurizio Arrivabene (Ferrari), Eric Boullier (McLaren), Paddy Lowe (Williams) e Bob Fernley (Force India). Mancano Renault, Haas, Williams e Sauber.  Sembra infatti che dopo una sosta di soli 3 mesi il tecnico polacco possa accasarsi in uno dei team attualmente già impegnato nel campionato del mondo. Si fa il nome della Renault, squadra che peraltro non ha partecipato alla riunione dei giorni scorsi a Sepang. Budkowski è colui che conosce per filo e per segno tutti i segreti dei progetti che ogni team di tecnici ha imbastito per la prossima stagione. Conoscenze a 360°: scocca, sospensioni, aerodinamica, motore, cambi-trasmissioni, apparati elettrici ed elettronici.  Le succitate squadre, dopo la riunione hanno mandato una memoria scritta sia alla Fia sia a Liberty Media per denunciare la situazione ai rispettivi vertici: Jean Todt e Chase Carey.

Il periodo di gardening, ovvero quello in cui “molto teoriamente” viste le attuali tecnologie informatiche lo stesso non dovrebbe e potrebbe essere operativo in un nuovo ruolo diretto, sarebbe solo di 3 mesi come ha reso noto Charlie Whiting reintegrato al vertice di quest’incarico in Fia, ovvero già dal primo gennaio potrebbe vestire qualche casacca ufficiale.

C’è chi avrebbe proposto lo stop di un anno, prima di concedere la possibilità di riciclarsi in un team per chi esce da Fia e Liberty Media . Al proposito è stato chiaro Toto Wolff…

“Ci sarebbe un potenziale conflitto di interessi. Non sto dicendo che abbia abusato in qualche modo del suo ruolo, ma ci dovrebbe essere una linea etica che tutti dovrebbero seguire. Non vogliamo che lui si trovi compromesso in una posizione difficile. Credo che il passaggio ad una squadra debba avvenire dopo i tre mesi…”.