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G.P. del Giappone: Il circuito di Suzuka come è per le gomme.

La F1 è in volo tra la Malesia ed il Giappone. dove si corre in questo fine settimana. Solo il cambio-trasmissione della “Gina”, la monoposto di Vettel, è invece volato in Italia, alla Gestione della Ferrari, dove sarà sottoposto ad una accurata ispezione intima e strutturale dopo il colpo ricevuto nel giro di rientro alla fine della gara dove il pilota tedesco ha corso il “rischio” di salire sul podio.

Suzuka è un tracciato molto veloce caratterizzato da lunghe curve veloci in appoggio. Per questo motivo i pneumatici saranno sottoposti a delle sollecitazioni preponderanti dal punto di vista dei carichi laterali in curva a fronte delle sollecitazioni cui saranno sottoposto in frenata ed accelerazione.

Qualche incognita viene delle condizioni del meteo e di conseguenza le temperatura asfalto sono piuttosto imprevedibili, andando ad incidere sui livelli di usura e degrado che da sempre sono generalmente piuttosto elevati. Da ciò dovrebbe scaturire una strategia di base che prevede almeno due pitt stop sia pure con un valzer abbastanza differente nelle tipologia di “durezza” del battistrada da utilizzare nelle varie situazioni di gara.
La presenza di curve lunghe in appoggio richiede di utilizzare livelli di deportanza tra i più  elevati per consentire di mantenere delle velocità di percorrenza più elevate.
La sede stradale, un pò stretta, non è delle migliori per quanto riguarda l’opportunità di effettuare dei sorpassi  in pista se il pilota che precede non lascia “aperta la porta” . Bisognerà affidarsi pertanto e maggiormente al valzer nella strategia dei pitt stop e dell’effettivo alternarsi nella scelta della gradazione dei pneumatici.