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“Girare al largo si gira più veloci” e si vince Hamilton astuto e fortunato

Ve lo ricordate, quando si andava sulle piste elettriche dei baracconi con le automobiline elettriche che una voce registrata diceva “girare al largo si gira più veloci”?

Si andava più veloci perché si andava a prendere l’elettricità, dalla pista in metallo, dove c’erano poche vetturette ad alimentarsi;  le altre erano tutte strette in traiettoria e quindi prendevano, meno corrente, nella stessa posizione. Al largo quindi si facevano più metri ma si era più veloci per una maggiore alimentazione del motore.

Hamilton di certo non ha pensato a questo quando ha visto il parapiglia in partenza ed ha girato al largo dai problemi. Situazione che ha ripetuto quando ha visto che dalla pancia di sinistra della “Gina” di Vettel usciva di tutto e di più inondando la pista di una insidiosa mistura che è costata il testa coda decisivo proprio al pole man  che comunque aveva una monoposto sventrata e seriamente danneggiata, irrimediabilmente.  Girando così al largo, manovra imitata da Alonso che però poi è stato centrato dalle altre 2 monoposto che, prive di controllo, andavano ad impattare le barriere,il leader della classifica iridata se ne è andato in testa con una posizione che, “servita” su un piatto d’argento, non si aspettava già al primo giro, con la garanzia della prima Safety Car della giornata che lo ha messo al riparo da eventuali velleità d’attacco da parte di Ricciardo. Una SC gratificante, anch’essa servita su un piatto d’argento, cosa che poi nelle fasi successive della corsa gli si è ritorta ripetutamente contro facendogli sempre perdere il vantaggio acquisito ed a cui Ricciardo non era comunque  in grado di rispondere. Molto significativo il momento in cui il pilota inglese ha incrociato le braccia sulla scocca sopra il volante desolato e sconcertato, per l’ingresso  in pista della ennesima SC.

 I piloti Ferrari e Verstappen invece che girare al largo si sono stretti in una sorta di abbraccio suicida, quasi attratti da un imponderabile calamita. Nessuna punizione da parte del collegio dei Commissari Sportivi, inquirenti sull’accaduto, definizione tecnica alla fine della loro relazione: “incidente di gara”. Se avessero avuto la mano pesante sarebbe stato accanirsi contro la Croce Rossa, con il peggior danno già fatto e pagato sonoramente.  L’origine di tutto ciò è da attribuirsi all’importanza di questa gara per i piloti Ferrari e Vettel in particolare. Come se la cosa non bastasse si è aggiunto il piovasco che ha scombussolato tutta la situazione tecnica e psicologica della partenza.  Con la pioggia improvvisa,  le monoposto sono tornate a muoversi  dallo schieramento e non al seguito della Safety Car, come avveniva in passato. Una procedura che avrebbe garantito la vittoria a Vettel con un Hamilton “stoppat0” nella sua brutta posizione sullo schieramento di partenza. Analizzando un pò tutto ne emerge che tutti e tre i piloti si sono spostati sia pur di poco dalla loro linea ideale di partenza, Linea che, se mantenuta, avrebbe avuto il seguente risultato: Vettel o Raikkonen in testa alla prima curva,  e Verstappen in terza posizione.

Per quanto se ne voglia dire i primi due fattori che hanno composto il “parapiglia” sono stati: il leggero spostamento verso il centro pista di Verstappen nei primi metri ed il cambiamento di traiettoria di Raikkonen, quando poteva andarsene dritto per dritto. La manovra di Verstappen ha aperto una insperata “autostrada” libera per il finlandese,  autore di una partenza da”manuale” con un recupero di 16 metri, o quasi, al suo compagno di squadra. Raikkonen poi non ha saputo sfruttare la situazione continuando ad infilarsi nell’autostrada, che aveva libera davanti a se, ed è andato a cercare una traiettoria migliore per entrare nella prima curva, a sinistra del tracciato. A alla sua sinistra, in rettilineo, vi era molto spazio a fronte del muretto box. Unica cosa, la sua frenata in quella traiettoria poteva portarlo su una parte del tracciato sul cui asfalto vi era della vernice, scivolosissima.

Vettel ha invece palesato il suo nervosismo del momento andando a chiudere su Verstappen che lo stava insidiando a fronte di una partenza del tedesco, molto normale. A mettere KO la sua SF70H è stato lo svernamento da parte della “gemella” di Raikkonen che ha fatto perno sulla ruota anteriore sinistra della Red Bull, e si è intraversato andando verso il centro pista dove si trovava Vettel. La forza con cui ha penetrato la fiancata, è il segno evidente di tutta l’energia accumulata, che ha dissipato nonostante non fosse più in accelerazione in quanto la sua sospensione posteriore destra era stata sradicata. Anche questo fattore sta ad indicare che la partenza di Raikkonen è stata veramente da manuale e forse alla prima curva sarebbe stato lui a girare in testa davanti a Vettel.