Spa. Che barba che noia che barba, così come sono partiti, Hamilton e Vettel così sono arrivati. Se al pronti via il distacco era di 8 metri alla fine è salito a 2″3. Unica emozione il tentativo del tedesco di forzare il sorpasso di Hamilton alla ripartenza dopo la Safety car, prontamente rintuzzato. Prima e poi il solito tran tran con un elastico sui tempi sul giro, il più veloce a Vettel sul finale, con un distacco sempre fluttuante attorno ai 2″.
Unica realtà dei fatti, Lewis Hamilton ha ridotto di 7 punti il suo svantaggio sul pilota della Ferrari leader del mondiale piloti mentre nel campionato costruttori la Ferrari ha potuto ridurre le distanze a 44 punti e molto meglio avrebbe potuto fare se Raikkonen non fosse incappato in una penalizzazione di 10″, mancato rispetto per le bandiere gialle esposte dove la Red Bull di Verstappen si era ritirata, per cui il terzo grado sul podio è andato a “Smile” Ricciardo.
Di certo è stata una gara, per chi l’ha vissuta, giocata sul filo dei nervi. Le gomme Soft, le più dure che si potevano utilizzare hanno reso imprendibile la W08 della Mercedes da parte della SF70H, che poteva montare le Ultrasoft che hanno consentito a Vettel di fermare “inutilmente” il crono in 1’46″577
Che questa pista fosse a vantaggio della Mercedes era assodato. Hamilton non ha fatto altro che fare pienamente il suo dovere, lasciando al tedesco solo un tentativo per un serio attacco. Non solo l’inglese ha sfruttato anche la situazione per imporre alla squadra la sua investitura di 1a guida dopo il solo 5° posto di Bottas che in un colpo solo è stato “fulminato” con una sorpasso a sandwich da Ricciardo e Raikkonen che ne hanno saputo sfruttare al meglio la scia.
Sebastian Vettel ci ha provato in tutti i modi a spingere la “Gina” per acciuffare la Mercedes di testa. Non ha commesso errori ma alla fine si è dovuto arrendere alla maggiore velocità massima grazie della W08 anche grazie al più potente ed ultimo sviluppo di motore montato.