Fino al 2008 il Mondiale correva anche nel weekend del 15 agosto, (spesso le gare di Germania, Austria ed Ungheria erano consequenziali, alla distanza di una settimana una dall’altra ed attiravano moltissimi tifosi italiani ndr) poi le squadre hanno concordato di concedere al loro personale una meritata pausa estiva. Per questo, come ora prevede anche il regolamento, le attività in fabbrica sono ferme, e Raikkonen e Vettel in vacanza
MARANELLO – C’era una volta l’agosto di fuoco. Fino a pochi anni fa, infatti, il calendario della F1 non prevedeva periodi di sosta. Così poteva accadere (e di fatto accadeva) che anche nel weekend ferragostano, che almeno per noi italiani sarebbe riservato alle vacanze, si corresse il Gran Premio di Ungheria. Per poi ripresentarsi pochi giorni dopo a Spa. Un esempio per tutti: le qualifiche a Budapest 1998 si tennero proprio il giorno di Ferragosto, sabato 15. (E alla domenica, Michael Schumacher e la Ferrari riportarono una vittoria che è rimasta negli annali della categoria). Altri tempi. Un team di F1 è di fatto un’azienda, e come tale deve concedere ai suoi dipendenti un giusto periodo di riposo. Dal 2009, questo riposo è stato regolamentato. Prima ci fu un accordo fra le squadre (riunite nella Formula One Teams Association), che si impegnavano moralmente a non derogare dal principio. Dal 2014 questo accordo è addirittura inserito nel regolamento sportivo (l’articolo 21.8), che fissa il periodo di chiusura delle attività: un minimo di 14 giorni se fra i due eventi consecutivi in calendario (in questo caso, i GP di Ungheria e Belgio) ce ne sono 24, e di 13 giorni se questo intervallo è di soli 17.
Ferie obbligatorie
Ma che cosa si fa (o meglio, non si fa) durante questo periodo? I piloti ne approfittano per andare in vacanza. Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, in casa Ferrari, hanno già detto che intendono trascorrere un po’ di tempo con le rispettive famiglie. Ma di fatto l’attività si ferma: niente simulatore, niente galleria del vento, eccetera. Si potrà obiettare che oggi, con i computer portatili e gli smartphones, ognuno potrebbe anche lavorare da casa. Ma, di fatto, le squadre al loro interno sono molto rigorose nel non infrangere quelli che sono i limiti previsti dal regolamento. Una curiosità: qualche anno fa ci furono proposte per introdurre una pausa forzata anche nel periodo delle vacanze natalizie. Proposta che però non venne approvata, anche perché dicembre e gennaio sono mesi di attività frenetica per la preparazione delle nuove vetture.