Categorie
FERRARI F1 Senza categoria

Ferrari: mai andare a Maranello in agosto con 40 gradi all’ombra. Atto II

Maranello: Siamo all’atto II: Grosso errore andare a Maranello in questi giorni con 40 gradi all’ombra. Perché? Perché se ne  sentono di tutti i colori su Ungheria, ante e post.  Sul problema che ha afflitto la SF70H di Vettel se ne sono sentite di tutte e di più. C’è chi, addirittura, sussurra il sostantivo: sabotaggio. Figuriamoci se la cosa non poteva saltare fuori visti i pregressi del passato. Una cosa è certa quello che è successo  a Vettel è di sicuro strano ed ha innescato anche un bel chiacchiericcio sulla posizione di Raikkonen che, senza volergli togliere nulla, le opportunità di vincere il mondiale le vede lontane come se le cercasse con un binocolo guadagno alla rovescia. 90 e passa punti da recuperare lo costringono ad essere di supporto al suo compagno e nello stesso tempo cercare solo di recuperare la 4a posizione nella classifica del mondiale piloti. Assodato questo, quanto ha fatto in Ungheria non può che rendergli onore, senza dimenticare che nel 2007  ha vinto il primo titolo iridato dopo l’era Schumacher ed ultimo in casa Ferrari. Ma ritorniamo a quanto successo a Vettel ed alla posizione del suo volante. Volendo sintetizzare l’unica realtà, nel silenzio della Ferrari, è che il tutto deve essere avvenuto all’interno della parte anteriore della scocca dove sono raccolti tutti i movimenti dello sterzo. Vettel non può avere preso una botta tale da piegare un braccetto.  Non si è piegato nulla nella ruotata data ad Hamilton  quando la “Gina” ha fatto anche un bel salto per aria, non si capisce come una scordolata possa avere fatto questo. Difficile se non impossibile fare dei paragoni perché ogni urto è diverso da un altro, in particolare per i tempi in cui l’impatto avviene e questo varia le conseguenze sui pezzi interessati. E’ ovvio che tutti i componenti sotto “indagine” sono in revisione dalla fase  progettuale, alla lavorazione, al controllo di qualità, sino al loro montaggio sulla monoposto. Se il braccetto dello sterzo si fosse piegato  si sarebbe ben presto presentata un’usura anomala in una delle gomme anteriori che non è stata riscontrata,  ufficializzata e comunque non sembra aver inciso sul rendimento assoluto della “Gina”  che è comunque arrivata prima al traguardo risultando inavvicinabile sia da Hamilton sia da Bottas. L’unico “pensiero” era Raikkonen.  Ecco allora che scatta la caccia alle streghe, al controllo qualità dei singoli componenti, al loro montaggio in sottosezioni ed infine il fissaggio finale che non dovrebbe richiedere particolari carichi  da richiedere l’utilizzo di una chiave dinametrica.