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Vettel e Raikkonen attenti al “Bottas” ve lo suggerirebbe Lucio Dalla

Hungaroring: Terza doppietta stagionale della Ferrari SF70H, nelle qualifiche con quella conquistata oggi nel G.P. d’Ungheria. Un risultato giusto e corroborante ma come scriviamo nel titolo, prendendo spunto da una canzone di Lucio Dalla, Vettel e Raikkonen devono stare attenti al “Bottas”, in partenza, facendo tesoro di quanto successo in passato quando proprio il finlandese vanificò una delle doppiette Ferrari in pole. Evidentemente in Ferrari è stato raggiunto un equilibrio nella messa a punto della monoposto che gli altri non hanno. In primo luogo la Mercedes, poi a seguire la Red Bull dai cui piloti c’è sempre da aspettarsi qualcosa di “inaspettabile”, leggasi Verstappen che ha una sorta di “attrazione” fatale nei confronti di Vettel, cui parte alle spalle sulla stessa linea di asfalto più gommato ed anche alle spalle di Bottas. Va bene che parte dalla terza fila, ma nelle centinaia di metri che separano lo stallo della monoposto di Vettel e la prima curva a destra seguita da un altrettanto insidiosa curva a sinistra, in cui la storia di questa gara e tracciato è piena di episodi al limite, i due piloti Ferrari devono stare attenti a non commettere degli errori. Vettel e Raikkonen non si devono ostacolare assolutamente. Non ce ne voglia Iceman, ma il suo compito in gara è lo stesso che gravò su Gilles Villeneuve per proteggere nel 79 la corsa vincente, al titolo iridato,  di Jody Scheckter.

Una strategia ottimale, sarebbe quella di andare subito dritti per dritti, senza zig zag, nelle prime centinaia di metri poi vedere di accodarsi con il compito del finlandese di fare un pò da tappo in modo che vette possa sfruttare al massimo nei primi giri l’opportunità di girare in “aria libera”  per fare rendere la SF70H  al massimo senza sforzo e coll’opportunità del massimo raffreddamento di freni, radiatori, gomme e quant’altro mentre la monoposto è al massimo carico. Al limite totale dell’affaticamento.

Il risultato di ieri ha un incognita cui solo la Ferrari può dare risposta e di certo non va a “spifferare” agli avversari: quanto è rimasto nelle mani dei due piloti da ottenere. Quello che abbiamo sempre fatto notare è quel “famoso” tempo ideale, la somma dei singoli migliori tempi ottenuti nelle frazioni del tracciato stesso. Quanto, in caso ancora più estremo, avrebbero potuto ottenete da questa monoposto o se i record stabiliti, sono un vero limite. L’ 1’16″276 del tedesco, che gli è valsa  la sua 48esima pole, è stato ottenuto con una SF70H che  tiene conto di una messa a punto che ha sfruttato il nuovo pacchetto aerodinamico arrivato da Maranello un pò alla volta, sino alla serata di ieri.  Dopo Sochi, è questa la beffa da ricordare, e Monte Carlo questa doppietta vede  Kimi Raikkonen ad appena 168 millesimi dal leader del mondiale ma con, si dice, un errore che gli sarebbe costato alcuni decimi. D’ altronde Raikkonen è un pilota fatto così: si esalta nel risultato e si demoralizza parallelamente.

Alle loro spalle,  Valtteri Bottas, terzo con il tempo di 1’16″530 a 254 millesimi da Vettel. Il finlandese è riuscito a sfruttare il potenziale della W08 che, per la sua impostazione tecnica di base, il passo più lungo, ha sbaragliato tutti e tutte a Silverstone,  ma richiede un equilibrio difficile da raggiungere sulle tortuosità, magiare. Conferma questa criticità il risultato di Hamilton che ha lamentato delle vibrazioni   sull’anteriore che potrebbe essere all’origine del mancato “giro pulito” . Quattro decimi di ritardo su un tracciato come questo sono molti, forse troppi. Poi sentendo il responsabile della squadra. Toto Wolf. sulla W08 vi sarebbe un altro “problema” latente fare attenzione alla gestione dei componenti del motore che,  vista la temperatura ambiente, molto elevata durante i 70 giri di pista, potrebbe portare qualche elemento al limite e quindi far scattare il sistema di “protezione”, ovvero limitazione delle prestazioni erogabili.

La preoccupazione di Hamilton non sono le Ferrari ma le Red Bull che gli hanno messo il sale sulla coda con un solo decimo di ritardo. Speriamo che sia Hamilton di aiuto alla Ferrari nel tentativo, in partenza di tenersi dietro Verstappen.  che precede il compagno di squadra,  Daniel Ricciardo, decisamente contrariato da un problema tecnico  in simbiosi tra motore e cambio, sia pure risolto. Non abbiamo visto ne vedremo Felipe Massa. L’Hungaroring, dopo l’incidente che porterà all’introduzione dell’ Halo per poteggere la stesa del pilota dal prossimo anno, questa volta lo ha fermato un attacco virale.