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F1. Baku la peggior sceneggiatura di un Gran Premio.

Baku: Viva Valentino Rossi. Lui, quasi matusalemme, ha dato una dimostrazione concreta di come deve essere interpretato lo sport.  Di come si mettono in pratica le marpionerie a fronte dei suoi più giovani avversari. A Baku invece è andata di scena una rappresentazione che non ha certo fatto onore alla F1. Incidenti, Safety Car, bandiera rossa, penalizzazione a senso unico. Dichiarazioni post gara che stanno ad indicare uno stato di tensione molto più che palpabile. Almeno da scariche di  fulmini a ciel sereno. Mai sentite parole così forti da Maurizio Arrivabene, solitamente abbastanza ovvio nei suoi discorsi.Non è arrivato ancora il Marchionne pensiero. Se lo terrà forse per i prossimi giorni in quel di Maranello dove di certo lui non vorrà mancare per fare un punto generale ma fermo della situazione, alla presenza dei piloti compresi. Decidere quello che è necessario decidere per il futuro e per un certo punto di vista dare tranquillità alla squadra. Il tanto lavoro dei tecnici e dei meccanici a Maranello, per un motivo o per un altro, non trova i riscontri necessari in pista e questo è più che sufficiente per destabilizzare la situazione e minare l’unità di corpo. Vettel mantiene 14 punti di vantaggio su Hamilton, la Ferrari marca invece 24 punti di svantaggio a fronte della Mercedes.Qui si è vista l’importanza di Bottas, quando Hamilton non è all’altezza per un motivo o per un altro. Kimi Raikkonen anche senza una colpa diretta  sembra Calimero, il pulcino piccolo e nero. Contorno di polemiche e frasi dure e anche beffarde come quelle di Niko Lauda che dimentica evidentemente di avere dato ma anche ricevuto molto dalla Ferrari. L’unica certezza della gara di ieri è questa: Jean Todt che rappresenta il potere sportivo la FIA, non gli interessi commerciali di Liberty Media, deve mostrare un’ azione di forza. Questo tipo di  sceneggiature possono solo portare ad un allontanamento degli appassionati sia quelli presenti sui circuiti sia davanti ai teleschermi. Questo a tutto vantaggio del motociclismo se Valentino conferma la serie positiva. Parliamo degli appassionato che hanno una certa cultura dello sport motoristico e della F1, in particolare non dei trogloditi che hanno la fortuna del Dio denaro, da noi pagato. Non solo piloti ma anche gli organizzatori, da aggiornare. Circuiti spettacolari per le glorie artitettoniche del passato ma che non sono adeguati, al 100% alle monoposto di oggi. Nessuno da mettere al muro ma solo da redarguire facendo capire che per il futuro non saranno tollerate altre “steccature” da parte degli attori che sentono un pò troppo la tensione per il successo assoluto, per quei professionisti che dovrebbero essere e per il palmares che esibiscono.  Il sorriso di “smyle” Ricciardo, il quasi pianto di Stroll, beffato da Bottas, a tutto vantaggio di un suo rinnovo di contratto in Mercedes  e a seguire il risultato di Verttel davanti a Hamilton da archiviare.